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Cerciello accoltellato più volte ai fianchi

Ma il colpo più profondo inferto allo stomaco

Silvia Sfregola
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Vanno avanti le indagini sull'omicidio di Mario Cerciello Rega e proseguono a piazzale Clodio gli incontri tra gli inquirenti che hanno deciso di acquisire, oltre ai turni di servizio della caserma del vicebrigadiere, i tabulati telefonici di tutte le persone coinvolte nella vicenda. Intanto restano nel carcere di Regina Coeli i due arrestati, Finnegan Lee Elder e l'amico Gabriel Christian Natale Hjorth, entrambi accusati di omicidio ed estorsione. Il difensore di Natale Hjorth, Fabio Alonsi, valuta il ricorso al tribunale del riesame: «È un ragazzo giovane e molto provato - dice del suo assistito - fisicamente sta bene per come può stare una persona tanto provata dal punto di vista psichico». Ethan Elder, il padre di Finnegan Lee Elder, ha avuto un colloquio con il figlio e ha lasciato il carcere senza rilasciare dichiarazioni. I carabinieri, che indagano sull'omicidio sotto il coordinamento della procura, dopo le immagini delle telecamere di sorveglianza delle zone interessate, che non comprendono il momento dell'aggressione, analizzeranno i tabulati telefonici delle persone coinvolte: oltre a quelli dei due arrestati, saranno presi in esame i dati dei cellulari del carabiniere ucciso e del collega con cui era di pattuglia, Andrea Varriale, quelli del pusher che ha venduto agli americani la stagnola con la falsa cocaina e quelli di Sergio Brugiatelli, il 47enne al quale i due hanno rubato il borsello e chiesto denaro e droga per riconsegnarlo. Dai primi riscontri dell'esame autoptico sulla vittima, è emersa tutta la violenza con cui Elder lo ha ucciso: undici colpi di coltello a lama fissa lunga 18 centimetri hanno ferito il carabiniere, almeno otto volte in profondità, all'addome e ai fianchi, trapassandogli stomaco e intestino. La notte del 26 luglio, Cerciello, era in servizio in borghese insieme al collega Varriale, da mezzanotte alle 6, ma aveva dimenticato la pistola di ordinanza. Il particolare, quantomeno insolito, spiega in parte come abbia fatto Elder a scappare illeso dopo aver accoltellato con ferocia il militare. L'omicida, reo confesso, si difende dicendo che non aveva capito si trattasse di forze dell'ordine, anzi era convinto che fossero amici di Brugiatelli mandati per vendicare il furto subito. Le condotte dei due americani arrestati, scrive la gip Chiara Gallo nell'ordinanza con cui dispone il carcere per entrambi, «testimoniano la totale assenza di autocontrollo e capacità critica evidenziandone la pericolosità sociale». Concreti sia il pericolo di fuga, evidenzia, perché gli arrestati erano pronti a lasciare l'Italia all'indomani dell'omicidio, sia il rischio di reiterazione del reato, alla luce «della disponibilità di armi di elevata potenzialità offensiva».

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