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Carabiniere ucciso, il legale di Elder: dubbi sulla dinamica
"Questo processo andava celebrato in tribunale e non sulla stampa. Abbiamo assunto la difesa da 12 ore e stiamo cercando di ricostruire tutti i passaggi di una vicenda che presenta ancora aspetti poco chiari". A dirlo è Renato Borzone, uno dei difensori di Finnegan Lee Elder, il 19enne americano che ha ammesso di aver accoltellato e ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega. "In particolare mi riferisco alla dinamica dei fatti, nella fase finale, quella con la colluttazione che non mi risulta sia quella rappresentata dalle fonti investigative", ha detto Borzone che ha fatto sapere che "Elder è costernato per l’accaduto così come la sua famiglia ha espresso la propria vicinanza a quella del vicebrigadiere Cerciello Rega". L'americano secondo il suo difensore "non ha alcun precedente penale, neppure negli Stati Uniti, e non è affatto un soggetto violento". A Roma è arrivato anche il padre del principale accusato del delitto. "Io e mia moglie, dopo aver visto la foto di Hjorth bendato, abbiamo temuto per la sorte di nostro figlio. Ma siamo stati rassicurati sul fatto che non ha subito alcun maltrattamento", ha detto attraverso fonti legali Ethan Elder. Ma chi sono i legali due giovani americani? I familiari di Elder, accusato materialmente di aver sferrato le 11 coltellate che hanno ucciso il militare, hanno nominato Roberto Capra e Renato Borzone. Il primo, torinese di 47 anni e autore di un ’legal thriller’ di successo, è avvocato penalista dal 1999 ed è stato segretario della Camera penale del Piemonte occidentale e alla Valle d’Aosta nel biennio 2006/2008. Capra è stato tra i 350 giuristi firmatari di un appello contro le condizioni inumane e degradanti delle nostre carceri. Capra faceva parte della squadra dei ’sognatori ragionevoli' (contrari alla deriva mediatica del processo e pronti a risollevare l’avvocatura tutta da una crisi di credibilità) guidata dal candidato presidente Renato Borzone, 61 anni, storico difensore dell’imprenditore Flavio Carboni. La famiglia di Hjorth ha invece nominato come difensore Francesco Petrelli, ex vicepresidente della Camera penale di Roma ed ex segretario della giunta Migliucci, da sempre impegnato a combattere le criticità del nostro sistema giudiziario, dall’abuso della custodia cautelare alla mediatizzazione del dibattimento, a suo dire dovute alla mancanza di un giudice terzo. È il difensore del carabiniere Francesco Tedesco, che in corte d’assise come imputato ha chiamato in causa due colleghi dell’Arma per il pestaggio subito in caserma da Stefano Cucchi. Oggi è stato anche il giorno di Sergio Brugiatelli, l’uomo al quale i due americani hanno rubato lo zainetto dalle parti di piazza Mastai e che con la sua segnalazione al 112 ha fatto sì che Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale si mobilitassero per recuperarlo incontrando gli autori del furto. Un appuntamento in via Pietro Cossa conclusosi in tragedia con la morte del primo carabiniere. "Desidero chiarire che non sono un intermediario di pusher né, tanto meno, un informatore delle forze dell’ordine - ha fatto sapere Brugiatelli attraverso il comunicato diffuso dal suo avvocato di fiducia Andrea Volpini -. Scrivo queste righe innanzitutto per rendere onore all’uomo valoroso che, con il suo lavoro di carabiniere, ha salvato la mia vita e purtroppo perso la sua. Ai familiari del vicebrigadiere, alla sua giovane moglie, vanno le mie sincere condoglianze. In questi giorni e notti passate pensando alla tragedia che ha distrutto la famiglia del carabiniere che mi ha salvato la vita, ho letto e sentito dai media sulla vicenda curiose e false ricostruzioni che proseguono anche dopo la conferenza stampa degli inquirenti".