La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Roma: a rischio bandi e finanziamenti
Irregolarità e confusione tra debiti e crediti
Emerge una grande confusione nella contabilità ufficiale del Comune di Roma, dal 2008 fino a tutto il 2017. Un lasso temporale lungo dieci anni che attraversa le giunte guidate da tre sindaci appartenenti a tre schieramenti politici diversi: Gianni Alemanno (Pdl), Ignazio Marino (Pd) e Virginia Raggi (M5S). «Ne scaturisce un giudizio complessivamente non positivo sugli squilibri latenti in ordine al bilancio di Roma Capitale», che «hanno posto in evidenza la non completa trasparenza delle scritture e reso difficile il collegamento di debiti e crediti». A metterlo nero su bianco è la sezione regionale di controllo per il Lazio della Corte dei conti. In una delibera lunga 234 pagine, i giudici contabili fanno un controllo di legittimità finanziaria e contabile tra gestione ordinaria e gestione commissariale. Emergono, in particolare, «carenze nelle scritture di riconciliazione e di atti di riaccertamento e/o di ricognizione di crediti e debiti espunti "ab initio" dal bilancio di Roma. Ai disallineamenti con le partite imputate al bilancio commissariale, si accompagnano errori di imputazione e irregolarità delle procedure di rettifica, che non... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI