sul piede di guerra
Crollo, perdita di gas e fuga: lavori thriller a Trastevere
Nuovo crollo, fuga di gas e centinaia di dipendenti pubblici evacuati nel cuore di Trastevere. Non c’è pace nel palazzo in via Ippolito Nievo che ospita gli uffici Invalsi, Ucb del Miur (un ufficio centrale del Mef) e Anvur. Altri incidenti ieri mattina per la demolizione dell’ex palazzo Rts in via Parboni, dove c’era la Ragioneria territoriale dello Stato, poi venduto a privati. Dopo il buco nell’ufficio del direttore Invalsi la scorsa settimana, nello stesso edificio in via Ippolito Nievo al civico 35, crepe nel soffitto della sala conferenze dell’Agenzia nazionale valutazione università e ricerca (Anvur). Ma è stata la fuga di gas a costringere i vigili del fuoco ad avvisare tutte le amministrazioni di evacuare i dipendenti, compresi quelli della vicina Agenzia delle Entrate, dove sono scappati via anche gli utenti degli uffici, alcuni senza neanche prendere i documenti. Evacuato anche un condominio. In un attimo centinaia di persone si sono riversate in strada, memori della recente esplosione a Rocca di Papa. Mentre partiva il tam-tam sui social delle mamme dei bambini della vicina scuola Cesana, che il mese scorso si erano lamentate per il gran polverone e il rumore causato dai lavori di demolizione dell’ex palazzo Rts, che aveva costretto i figli «a rinunciare alla ricreazione in cortile». Per protesta, il 5 giugno scorso, bambini e genitori erano entrati a scuola con le mascherine sul viso. «Dovevano rinviare i lavori invece di costringere i nostri figli prigionieri in classe» avevano protestato mamme e papà per il protrarsi della demolizione. Decine gli esposti contro la ditta che ha effettuato i lavori di demolizione, ma, «a onor del vero» spiegano i vigili urbani del Gruppo Monteverde, intervenuti puntualmente, non hanno riscontrato, finora, alcuna irregolarità. Gli impiegati sono terrorizzati e hanno paura a tornare al lavoro. «L’altra settimana i demolitori hanno sfondato il muro della sede Invalsi, causando un grosso buco nell’ufficio del direttore al sesto piano, ora la fuga di gas, cosa altro dobbiamo aspettarci?». Stamattina torneranno alle scrivanie? «Noi chiediamo alle amministrazioni che i dipendenti non rientrino prima delle verifiche strutturali e del completo ristabilimento delle condizioni di salute e sicurezza della loro sede di lavoro ma anche della zona circostante» risponde Francesca Valentini, Fp Cgil Roma e Lazio, che ricorda che «il 5 luglio abbiamo presentato una diffida alle amministrazioni, al prefetto e alla sindaca Virginia Raggi per chiedere, dopo il crollo, le pareti che tremano e le polveri, di interdire il palazzo ai lavoratori per motivi di salute e di sicurezza per tutta la durata dei lavori ma - conclude Valentini - nessuno ci ha ascoltato».