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Nella Capitale esplode un altro bus, fuoco e panico su via Appia

Mary Tagliazucchi
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Attimi di panico e l'ennesimo autobus "flambè" a Roma che era in circolazione da almeno 15 anni con una data di immatricolazione risalente al 2004. Alle 14 di venerdì 12 luglio in via delle Cave, zona Appia Nuova, i residenti sono stati scossi da due fortissime esplosioni a cui sono seguite altissime fiamme che si innalzavano da un bus Atac  della linea 671 che stava circolando per piazza Cantù. Tempestiva l'azione del conducente  che, dopo aver fatto scendere i passeggeri presenti - grazie all'estintore in dotazione sulla vettura - ha provato a spegnere il fuoco divampato sembra nella parte posteriore del bus. L'impegno dell'autista però non è valso a molto e, subito dopo, sono intervenuti i Vigili del Fuoco con due autobotti, il Gruppo Appio della Polizia Locale e gli agenti della Polizia di Stato. Fortunatamente sia l'autista che i passeggeri a bordo non sono rimasti feriti né intossicati anche se, l'enorme nume di fumo, generata dalla combustione era visibile persino nelle zone adiacenti. Ma per i romani ormai è diventata un'amara consuetudine quella di vedere o anche peggio, di trovarsi, a bordo di queste vetture f (la maggior parte in pessime condizioni)  e rischiare di trovarsi nel bel mezzo di un incendio. Ed è del 2 luglio scorso l'ennesima notizia di un altro autobus andato in fiamme, lo 058. Teatro dell'incendio questa volta avvenuto in tarda serata è stata la trafficata zona della Palmiro Togliatti. Neanche a dirlo anche questa vettura  era ‘su strada' da 14 anni. Ma dell'anzianità di servizio della flotta Atac sono ormai tutti più o meno a conoscenza e ad oggi non può essere la sola risposta o causa, a questi continui incidenti dove, a rischiare la pelle ogni giorno, sono autisti, cittadini e turisti. Quest'ultimo bus andato a fuoco infatti è già il quindicesimo dall'inizio del 2019. Ormai la domanda frequente fra i cittadini romani è diventata:: a quando il prossimo autobus in fiamme? A maggio del 2018 dopo i ripetuti incendi ai danni dei bus Atac noi de Il Tempo riuscimmo a parlare con una fonte interna che ci aveva spiegato i motivi principali di questo susseguirsi di incidenti. E, già dall'anno scorso ci aveva preannunciato questo scenario, soprattutto nei mesi estivi: “Fare una stima è abbastanza difficile, ma in previsione della stagione calda  e conoscendo le "falle" di questi mezzi, diciamo che ne vedrete altri prendere fuoco, almeno 2/3 al mese. Soprattutto quelli del 2003 e 2006, decisamente datati.” Previsione più che azzeccata visto che, in un mese almeno due bus vanno a fuoco. Ma oltre agli anni di queste vetture la nostra fonte ci aveva rivelato che: “A parte l'anzianità il problema principale è che non c'è una manutenzione programmata di questi bus. E continuava ancora dicendo: “Sulle vetture in servizio almeno da 16 anni, nessuno intende investirci sopra (cambiare il motore costerebbe dai 20 mila-30mila euro), quindi per non farle stare ferme più di 3 giorni cercano di tamponare il problema principale. Ma risolvendo una difficoltà, si rischia che fra quei 19 guasti ci siano proprio quella perdita d'olio che, nel momento in cui c'è una scintilla o un malfunzionamento, innesca l'incendio. E' come andare in giro con una bomba sotto il sedere” – conclude – “Se la marmitta manca di coibentazione la goccia d'olio che vi cade sopra diventa pericolosa. Al contrario se è tutto regolare, la perdita non va direttamente sul pezzo di ferro infuocato ma sulla coibentazione che, evita l'innesco della fiammata. Ecco questo isolamento termico basilare,manca  nella maggior parte dei vecchi mezzi. Il problema da risolvere?La mancata programmazione degli interventi da parte dell'azienda". A conti fatti, ad un anno di distanza da quel maggio 2018 le cose non sembrano essere cambiate di molto, anzi.  

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