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Invece di curare i parchi cittadini, tagliavano l'erba ai privati

Uno dei furbetti del cartellino

Sospesi dal servizio per un anno 9 "furbetti del cartellino"

Valeria Di Corrado
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Un collega a turno timbrava i cartellini per tutti gli altri assenti e quando erano presenti, invece di prendersi cura dei parchi della Capitale e della potatura degli alberi che costeggiano le strade, i dipendenti del Servizio giardini del VII Municipio usavano i mezzi e gli attrezzi dell'amministrazione per andare per "arrotondare" negli spazi verdi privati. Il gip del Tribunale di Roma Claudio Carini, su richiesta del pm Mario Palazzi, ha disposto per 9 giardinieri comunali la misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per la durata di 12 mesi, con l'accusa di truffa e peculato d'uso. L'indagine condotta dalla Procura, però, è più ampia e conta decine di indagati tra dirigenti, funzionari e semplici operai del Servizio giardini del Campidoglio. Questa mattina, infatti, sono state perquisite le abitazioni private e gli armadietti personali di una ventina di dipendenti del Dipartimento Ambiente del Comune. «L'indagine - si legge in un comunicato della Polizia locale di Roma Capitale - ha avuto inizio attraverso segnalazioni dell'amministrazione, in relazione ad abusi e comportamenti illeciti reiterati e diffusi da parte di impiegati e operai addetti al servizio, che si assentavano dal lavoro senza registrare le uscite o comunque attestando fittiziamente la loro presenza sul posto, incaricando altri, a turno, di timbrare i rispettivi cartellini. Gli stessi dipendenti utilizzavano per attività e interessi personali autovetture e mezzi dell'amministrazione. Tutto questo è venuto a galla grazie ad approfonditi accertamenti di polizia giudiziaria, servizi di osservazione, pedinamento, riprese video fotografiche, fotogrammi, tabulati telefonici e intercettazioni degli indagati».  «E' stata raccolta una messe di elementi probatori attestanti un diffuso malcostume all'interno dell'Ufficio giardini del VII Municipio, all'interno del quale la maggioranza dei dipendenti presta la propria attività lavorativa solo fittiziamente - scrive il pm nella richiesta con cui aveva sollecitato l'arresto di alcuni degli indagati - In conclusione emerge inequivocabilmente come all'interno del predetto ufficio sussista una situazione di totale anarchia, a evidente discapito della cura dell'interesse pubblico cui l'ufficio dovrebbe essere rivolto, nella quale emergono invece solo ed esclusivamente interessi privati, per il cui soddisfacimento la funzione pubblica è piegata». «Un vero e proprio schiaffo a tutti i romani onesti - scrive su Instagram la sindaca Virginia Raggi - Le indagini sono state portate avanti in questi mesi dalla Polizia locale di Roma Capitale, che ringrazio, sulla base della segnalazione fatta dalla presidente del Municipio VII Monica Lozzi. Alcuni video incastrerebbero i dipendenti comunali in servizio al Tuscolano mentre timbrano per gli altri colleghi e poi escono per andare a lavorare altrove». «In pratica oltre allo stipendio del Comune avrebbero intascato i soldi per i "lavoretti" extra. Per non parlare poi che in alcune case di questi lavoratori sono stati ritrovati molti attrezzi da lavoro su cui ora sono in corso verifiche per vedere se sono stati rubati e sottratti al nostro Servizio Giardini. Si tratta di mele marce che allontaniamo e vogliamo tenere distanti da chi ogni giorno lavora per la città», conclude la Raggi. «Mentre gli alberi crollavano alla prima folata di vento, abbattendosi su automobili e persone e mettendo a serio rischio l'incolumità dei cittadini, i dipendenti del Servizio Giardini - commenta il Codacons - timbravano il cartellino e abbandonavano il proprio posto di lavoro per svolgere attività personali».

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