rapina in banca
Sfondano la vetrina con l'auto-ariete. Gli impiegati: come una bomba
«Quell’auto sembrava una bomba, abbiamo pensato che fosse esploso un ordigno, invece erano i banditi che hanno sfondato la vetrata e sono entrati in banca». Commando armato assalta la banca Popolare di Milano di via dell’Imbrecciato, al Portuense, dopo aver fatto "esplodere" l’ingresso con un’uto-ariete mentre i dipendenti portano via il bancomat. E una volta dentro, con le pistole in pugno e i volti travisati dai passamontagna, si fanno consegnare 50 mila euro in contanti e fuggono su due scooter facendo perdere le loro tracce. È successo ieri pomeriggio verso le quattro. E le foto (di Nicola Dalla Mura) che vedete sono state scattate qualche ora dopo: si vedono i vetri infranti per il contraccolpo mentre la grande lastra di metallo scura, sulla facciata, è stata messa per chiudere la "breccia", il grande buco nella vetrata sfondata con l'auto ariete. Ecco come è andata. Tre banditi fanno irruzione in uno degli istituti di credito più frequentati della zona a bordo di un mezzo pesante lanciato a tutta velocità contro le vetrate. «Una scena inimmaginabile» racconteranno qualche minuto dopo i dipendenti terrorizzati, che non hanno potuto fare altro che consegnare i soldi richiesti ai banditi, armati di pistole. Gli impiegati stavano lavorando ancora ma le porte d’ingresso erano chiuse al pubblico. Fino a quello che è sembrato lo scoppio di una bomba. Una volta dentro i banditi non hanno avuto neanche bisogno di fare ulteriori minacce. Armati e ben coperti, hanno preso il denaro, 50 mila euro in contanti e sono fuggiti a bordo di due scooter parcheggiati nei pressi della banca. Un’azione "militare" in grande spolvero, programmata nel dettaglio a tavolino. Non ladri di polli ma criminali di un certo peso. Sapevano cosa stavano facendo i 3 banditi che ieri pomeriggio sono arrivati alla meta senza colpo ferire, e d è stato meglio così. A dargli la caccia gli agenti del commmissariato San Paolo diretti da Massimiliano Maset. Sul posto la polizia scientifica che ha setacciato la scena del crimine. Ascoltati i testimoni, molto ci si aspetta dalle telecamere di sorveglianza. "Ormai è un quartiere bancomat, alla mercè di qualsiasi iniziativa criminale - dice Marco Palma ex vice presidente del Consiglio in XI Municipio ed esponente romano di FdI - Questi fatti ci portano di più verso il farwest, sul modello dell'assalto al portavalori anche se lo sfondamento è un punto di non ritorno".