la banda dell'omo magno
Roma invasa dai rifiuti diventa un fumetto
«Omo Magno, aiuto». «Eccome, più veloce del 44». Roma invasa dai rifiuti diventa un fumetto. Per raccontare le mitiche imprese del super eroe in carne e ossa di Monteverde che ripulisce il quartiere diventato una discarica. Protagonista Gabriele Longo, addetto alla sicurezza di 45 anni e maxi taglia, pesa 120 chili, insieme con la sua banda di pulitori, la banda dell'Omo Magno: da Nonna Matrix, 80 anni, a Marchino sturatombino, a Massimone girasecchione. C’è anche un prete, don Paolo, vice parroco di Nostra Signora di Coromoto la parrocchia di viale dei Colli Portuensi: 1.600 volontari con pala e guantoni per sgombrare i rifiuti dai marciapiedi di Monteverde fino a Tor Bella Monaca. COSA FANNO «Sono più efficienti dell’Ama» dicono della banda dell’Omo Magno i residenti, che da 10 mesi ormai, dal primo pulisci-show al Gianicolo dell’agosto scorso, quando i turisti fotografavano la monnezza come fosse un monumento, li chiamano ogni giorno là dove serve, per riempire secchioni sommersi da quintalate di sacchi puzzolenti abbandonati per terra. Un tamtam che non smette mai da via di Donna Olimpia ai Colli Portuensi, perché la voce si è sparsa, tutti lo cercano, e l’Omo Magno arriva. «Quanno scopo pe’ Roma, nun penso alla monnezza ma solo a ridaje la bellezza» è la magno filosofia raccontata in versi. «Omo Magno, c’è un secchione rovesciato a via Valtellina». «Omo Magno, c’è bisogno di te ai Colli Portuensi». Sui secchioni la scritta: «Roma pulita o morte». È così che è diventato Omo Magno, fama da super eroe conquistata sul campo fermando i camion Ama come «il cinese a piazza Tienanmen» racconta, quando la scuola Forlanini rischiava di restare chiusa a settembre perché la strada era invasa di monnezza. Ma lui a braccia aperte si è messo di traverso in mezzo alla via. E alla stazza super è bastato un cenno per farsi dare retta: «Scendete e venite a pulire con me». I VIDEO GOGNA Ma il piatto forte sono i video-gogna postati sul web per svergognare gli zozzoni che lasciano sacchi, materassi e vecchi frigo davanti ai bidoni. Li insegue, li minaccia, ma ci sa fare. «Ma ’nte vergogni, ricarica tutto in macchina, dai svelto, riprenditi tutto e vai all’isola ecologica». CHI SONO Ora le mitiche imprese della Banda dell’Omo Magno diventano un fumetto. «Ci hanno ispirato gli influencer del niente e noi invece vogliamo insegnare qualcosa, soprattutto ai bambini, che possono imparare» spiegano Gabriele e la donna magna, la sua compagna, Olivia Senatore, figlia del produttore cinematografico, Daniele Senatore, Oscar per "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto". Con loro la banda di monteverdini doc: la più vecchia è Nonna Matrix, Maria Pia, 80 anni, la più giovane è Sara la papolina, 10 anni, figlia dell’Omo Magno. E poi una sfilza di nomignoli: Massimone girasecchione, Marchino lo stura tombino, che lavora in un supermercato e una settimana fa ha rischiato di perdere il papà investito sulle strisce pedonali di via Isacco Newton, perché le discariche a cielo aperto sui marciapiedi non sono l’unico problema dell’ex salotto buono di Roma. Tutti super eroi di Monteverde Nuovo, nati e cresciuti all’ombra delle case popolari di via di Donna Olimpia, come Alvaro lo sfila scarpe, al secolo Luca Pacioni, garagista di 45 anni, che se da bambino ti dava uno schiaffo più di qualcuno lasciava le scarpe per terra. O il barista del bar Pulcini, Andrea Podestà, detto edicola Gayo che ogni mattina augura il buongiorno con una video barzelletta. Ci sono il pizzicarolo di Trastevere, Emanuele Farrone, Sandrino er mastro birraio del pub "dar Monnezza" di via Antonio Toscani. E come dicevano i latini, "nomen omen", «è il nostro covo» dice l’Omo Magno. Vip come l’attore Alessandro Bernardini, braccio destro di Samurai nella serie Suburra, il comico detto er Sorcio, Fabrizio Di Renzo e Alessandro Di Carlo, famosa la sua battuta: "La cosa più bella de Milano è er treno pe’ Roma», Max Leggeri di Radio Centro Suono Sport, nella banda honoris causa. Famosi e gente comune: Mary Frisardi, casalinga, Claudia Wonder De Rossi, aiuto segretaria di produzione, super Mary Lacopo, parrucchiera, super Luca, ottico, super genius Piero Vincenti lo stilista della maglietta con la scritta: «Vieni a scopà con me», Riccardo Vitto selfieman, l’uomo selfie, del Gruppo Fb Colli Portuensi. Una banda benedetta da don Paolo il vice parroco di Nostra Signora di Coromoto di viale dei Colli Portuensi. «Ci aiuta a diffondere la magno filosofia – spiega Gabriele-Omo magno – cioè la vecchie buone maniere di una volta, per cui se c’era un secchione rovesciato bastava chiedere una mano a vicini di casa e negozianti per riportarlo dritto». Come quando due settimane fa è andata a fuoco la cucina di Tiziana Colasanti, e la banda ha raccolto 5 mila euro e gliel’ha ricomprata nuova dopo aver portato via a braccia le macerie. IL NUMERO 0 «A ma’ che fa l’Omo Magno?» chiedono i bambini mentre balla dentro al cassonetto per appiattire i cartoni. «Glielo diremo con il fumetto - spiega lui. E speriamo che il nostro progetto di "educazione civica fumettata" arrivi sui banchi di scuola, perché vogliamo parlare anche di lotta al bullismo». Un messaggio affidato al suo "avatar" ispirato a Spiderman e Deadpool. «Mi sono fatto grande, grosso e senza un dente, coi sacchi della monnezza al posto della spada». Pronto il numero zero: "Omo magno sei così brutto che manco li sofficini te sorridono". E in stampa? «Se ci danno una mano i commercianti con la free-press, presto». LA MANIFESTAZIONE Intanto piazza Scotti si prepara all’invasione di metà luglio. «Sono tornato - dice, dopo la pausa lutto per il cane Nino - Ma ora c’è un altro presidente, Bart, un cucciolo biondo». I magno segnali sono ripartiti. «Hanno richiesto il nostro intervento persino da Tor Bella Monaca». Il sistema è collaudato. «Sono nato che pulisco e faccio i video dimastrativi - conclude Omo Magno - ma vado pure dietro ai cattivi che sporcano: li fermo, li minaccio "ma che cavolo stai a fa?" gli dico. "Ricarica tutto in macchina sennò ti metto sul web e ti faccio fare pure la multa"».