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Si aggrava il sindaco di Rocca di Papa

Il bollettino Asl: è rimasto a lungo in Municipio e ha subìto più danni

Grazia Maria Coletti
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«A noi i medici non hanno ancora detto niente, per favore, non vogliamo dire di più, lasciateci in pace». A Santa Maria Assunta in Cielo da ieri pomeriggio si prega per il sindaco di Rocca di Papa rimasto gravemente ustionato lunedì insieme al suo delegato, nello scoppio per una fuga di gas (in seguito a lavori di carotaggio) che ha investito anche il municipio. Ma lo zio di Emanuele Crestini, Gino Ferri, raggiunto al telefono mentre è al lavoro nel suo ristorante in via dei Laghi, La Foresta, non conferma e non smentisce il bollettino medico della Asl Rm2 che parla di un «peggioramento» delle condizioni del primo cittadino, 45 anni, e del suo delegato, Vincenzo Eleuteri, 68, entrambi ricoverati a Roma al Centro grandi ustionati del Sant'Eugenio. Nel comunicato della Asl si evidenzia l'«aggravamento delle condizioni del Sindaco e del delegato di Rocca di Papa dovuto - si spiega - alla permanenza prolungata a contatto con i gas tossici del fumo e delle particelle solide dell'incendio che hanno determinato un danno alle vie respiratorie. Si ricorda - si legge ancora nel bollettino medico - che i due pazienti si sono trattenuti nel Comune fino alla completa evacuazione di tutte le persone presenti» come a sottolineare l'eroico comportamento da comandanti che non abbandonano la nave. Ma la prolungata permanenza è stata assai deleteria. La notizia nel paese dei Castelli era circolata da venerdì sera. «Mi hanno detto che la situazione del sindaco non è buona, abbiamo pregato già oggi (ieri, ndr.) e preghiamo anche alla messa domenicale delle 10» dice padre Simon Pierre, il collaboratore parrocchiale venuto a Rocca di Papa un anno fa dal Congo, che aspetta il rientro dalla Terra Santa di padre Saverio, il parroco di Santa Maria Assunta in Cielo. La chiesa è a pochi metri dal Municipio. Lunedì pure Padre Simon Pierre ha rischiato brutto. «Anche io avevo sentito l'odore del gas, ero davanti al Municipio, quando c'è stato lo scoppio ero andato via solo da mezz'ora. Mi è andata bene, ringrazio Dio». Il paese prega, fa il tifo per il suo sindaco e per il delegato. Ma le voci a Rocca di Papa corrono. «I commercianti, è cosa nota, hanno raccontato di aver avvisato del forte odore di gas sin dal mattino, ma nessuno gli dato retta». «Se si confermano le voci di paese, lui va a passare i guai» così "radio" tam-tam. Ma i "processi" non si fanno su strada. Nell'indagine per ora i tre indagati con le accuse di disastro colposo e lesioni (gravi o gravissime) sono, come già si sa, il legale rappresentante di una ditta appaltatrice di Frosinone, il tecnico geologo incaricato dei lavori e il geologo cui il Comune aveva affidato le indagini geognostiche. Le indagini vanno avanti. Il procuratore della Repubblica di Velletri, Francesco Prete, ha detto subito che deve capire che cosa è successo tra l'avviso e lo scoppio, verificare e capire perché non sia stato dato l'ordine di evacuazione del Comune, della scuola limitrofa e dell'asilo. Intanto sono in continuo migliramento, per fortuna, le condizioni della bambina ferita, che tre giorni fa era stata dimessa dalla terapia intensiva dell'ospedale Bambino Gesù.

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