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Arrivano 50 rifugiati e il sindaco non lo sa

Appello alle istituzioni del primo cittadino del paesino nel frusinate: "L'ho scoperto per caso aprendo la posta. È impossibile gestire questi numeri"

Veronica Colli
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Cinquanta immigrati a sorpresa a Filettino, in provincia di Frosinone, e il sindaco - che lo scopre all'improvviso - implora l'aiuto delle istituzioni. «Stamattina (ieri l'altro, ndr) nel visionare la posta ho letto la comunicazione pervenuta dalla Prefettura di Frosinone relativa all'avvio di nuovi centri di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo. Per il Comune di Filettino si prevedeva una capienza di 50 unità gestite dalla società Medihospes con sede a Bari. Le strutture sono state offerte dagli enti gestori sulla base di accordi privati tra gli stessi gestori ed i proprietari degli immobili. Prima d'oggi nessuna comunicazione sulle intenzioni del proprietario o dal gestore Medihospes erano pervenute al nostro Comune. Mi sono immediatamente attivato sia con la locale Stazione dei Carabinieri che con la Prefettura per rappresentare le notevoli difficoltà ad ospitare un numero così cospicuo di persone in proporzione ai 300 abitanti di Filettino». Inizia così il testo della lettera aperta a firma di Gianni Taurisano, sindaco di Filettino, che ha innescato la polemica nel territorio laziale sul tema accoglienza. «Ho emesso due comunicazioni sul sito del Comune – prosegue il primo cittadino nella missiva - per dare informazione e rassicurare la popolazione sulle attività intraprese. Ho avuto successivamente un colloquio con la Prefettura che mi assicurava che nessuna movimentazione era ancora disposta e che avrebbero tenuto nella giusta considerazione tutte le motivazioni e perplessità rappresentate. Questa amministrazione si è attivata sul fronte istituzionale e sembra che il numero sia stato ridotto a 33», scrive ancora Taurisano in una delle due note apparse sul sito comunale. Rimarcando: «Sono e siamo disponibili con i miei abitanti ad accogliere un numero ragionevole e soprattutto essere avvisati e collaborare, onde evitare drammatiche e inutili reazioni di un paese (comunità) del Lazio in ripresa turistica ed economica con grandi difficoltà». Da 50 unità richiedenti asilo a decorrere dal 1 giugno si sarebbe, dunque, arrivati a 33. Raggiunto telefonicamente dal nostro giornale, il sindaco di Filettino sulla querelle ci tiene a sottolineare: «Non è una questione di essere o meno ospitali, siamo tutti disponibili all'ospitalità. Ma parliamo di un comune a 100 metri di altezza, il più alto del Lazio, dove gli abitanti effettivi sono meno di 300 e dove ci sono molti anziani. C'è preoccupazione nella gente. Ci sono solo due piazze piccole a Filettino. Ma a 33 persone cosa gli possiamo far fare in un paesino dove da un po' sta pesando il crollo del mercato immobiliare? D'inverno, ad esempio, sarà un problema. Il punto è il numero di immigrati rispetto alla popolazione del paese», ribadisce Taurisano che annuncia per oggi un incontro con il prefetto che «ha mostrato apertura, sono positivo sul venire a capo della vicenda, penso ci ascolteranno». Del resto, nella seconda nota apparsa sul sito del Comune della provincia di Frosinone, è lo stesso primo cittadino a segnalare che «a seguito dei numerosi contatti intercorsi con le autorità istituzionali, in merito all'accoglienza straordinaria per i richiedenti asilo, la Prefettura sta esaminando la possibilità di destinare i predetti presso altre strutture del territorio». «Posso garantire – conclude il primo cittadino - che ogni azione è stata intrapresa e che il Prefetto ha assicurato la massima disponibilità essendo la problematica in corso di definizione». Mentre i timori nel capoluogo laziale si spostano ad animare altri centri.

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