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Beccati con un quintale di cocaina: retata a Montespaccato

Colpo allo spaccio nella periferia nord-ovest. Sequestrate armi e 143 chili di hashish

Andrea Ossino
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Oltre 100 chili di cocaina, circa 143 chili di hashish e un laboratorio clandestino dove tagliare la droga. E ancora 20 armi da fuoco, 6 chili di esplosivo e 5 detonatori. È un sequestro importante quello realizzato dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. Perché le armi ritrovate in un deposito non erano le solite pistole utilizzate tra chi gestisce grosse partite di droga, ma vere e proprie armi da guerra, solitamente utilizzate dalle ‘ndrine calabresi. Alle prime luci dell'alba i baschi verdi hanno dato il via a un'operazione capace di disarticolare un'associazione a delinquere ben organizzata e radicata sul territorio di Montespaccato, periferia nord-ovest della Capitale. Un'organizzazione che adesso è stata fortemente ridimensionata con 18 arresti e un sequestro importante. Al vertice c'era Costantino Sgambati. Classe 1977 e già condannato a 16 anni in abbreviato per fatti simili, il capo banda sarebbe stato in contatto con la cosca Calabrese dei Bellocco. Tra i soggetti indagati non mancano personaggi vicini alla Sacra Corona Unità. Sgambati sarebbe entrato anche in contatto con una persona già coinvolta In precedenti indagini. Non è la prima volta infatti che gli inquirenti intervengono tra le strade di Montespaccato. “L'uomo con la coppola”, Franco Gambacurta, era al vertice di un'organizzazione che tra Primavalle e Montespaccato aveva imposto la sua egemonia. “Zio Franco”, come si faceva chiamare, lavorava insieme al fratello Roberto. Nel giugno del 2018 entrambi erano finiti in manette insieme ad altre 58 persone accusate di aver fatto parte di due distinte associazioni finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti.

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