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Per gli sgomberi mai fatti c'è un conto da 40 milioni

Il Viminale condannato a pagare i proprietari degli immobili occupati

Francesca Musacchio
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Oltre 40 milioni di euro. A tanto ammonta il valore di solo due notifiche di precetto arrivate al Viminale per il mancato sgombero di due palazzi a Roma. Si tratta degli immobili di viale Caravaggio e via Prenestina, per i quali il Tribunale di Roma ha condannato il ministero dell'Interno a risarcire i proprietari che da anni non possono usufruire dei palazzi perché occupati abusivamente. Nel primo caso, il Viminale è stato condannato a pagare 15 milioni di euro, nel secondo 28, salvo ulteriori danni poiché entrambi gli edifici non sono stati ancora sgomberati. Una situazione che potrebbe riguarda altre decine di immobili a Roma e centinaia in tutta Italia con costi esorbitanti in caso di risarcimento. Anche se la possibilità che i proprietari arrivino ad ottenere materialmente il denaro appare piuttosto difficile. Ma il costo di questi mancati sgomberi, in ogni caso, ricade sulla collettività e sui privati che devono sopportare il peso del welfare che lo Stato non è in grado di garantire ai cittadini. Eppure, anche una sentenza della Corte di Cassazione, arrivata a ottobre 2018, stabilisce che il Viminale deve risarcire i proprietari di immobili occupati abusivamente. Un principio che mette nero su bianco l'obbligo per lo Stato di non penalizzare la proprietà privata per portare avanti le politiche di welfare oppure per evitare problemi di ordine pubblico. Ma questa sentenza espone anche il ministero dell'Interno a risarcimenti milionari a favore di tutti quei proprietari che da anni non possono disporre dell'immobile e che devono anche continuare a pagare le spese come Imu e altre utenze. Sì, perché i privati proprietari di immobili occupati abusivamente devono continuare a versare l'Imu ai Comuni e pagare le bollette di luce e acqua. Una vera beffa che in molti casi ha costi enormi. Ma quanto potrebbe arrivare a pagare il Viminale solo per il risarcimento degli immobili occupati nella Capitale, se non ha provveduto a liberarlo appena la Procura ne ha ordinato lo sgombero? Se, ad esempio, si prendono in considerazione i parametri applicati dal Tribunale civile di Roma che ha riconosciuto il risarcimento alla società Oriental Finance, proprietaria dell'immobile occupato in viale Caravaggio, il calcolo potrebbe essere facile. A seguito di una perizia, infatti, è stato stabilito un valore a metro quadro pari a 13 euro al mese. Moltiplicando tale cifra per i metri quadri dell'immobile in questione, si è arrivati a 266.672,76 euro al mese, da corrispondere da settembre 2014 fino a che l'immobile non sarà stato liberato. E fino ad ora siamo arrivati a 15 milioni di euro. Ad agosto 2017, dopo 4 anni, è stato sgomberato il palazzo di via Curtatone, a piazza Indipendenza. Una occupazione molto discussa e che ha creato problemi perché ostaggio di centinaia di immigrati sotto la “tutela” dei Movimenti per il diritto all'abitare che nel 2013 organizzarono il blitz che decretò la presa del palazzo. Solo per questo immobile di 33 mila metri quadri (volendo valutarli come quelli di viale Caravaggio a 13 euro a mq), il ministero dell'Interno potrebbe dover sborsare oltre 20 milioni di euro. Nella sentenza del tribunale di Roma, infatti, sono stati applicati i valori più bassi di quelli di mercato rivalutati ogni anno, a cui vanno sommati gli interessi. Ogni caso, però, può essere diverso dall'altro e quindi via Curtatone potrebbe costare molto di più. Così come altre occupazioni ancora attive a Roma e in tutta Italia, che possono trasformarsi in un vero salasso per le casse dello Stato.

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