rottura totale lega-m5s
Il salva Roma si sgonfia. Il debito resta alla Raggi
Quattro ore di tensione e di scontro. Poi il via libera definitivo al decreto Crescita, dal quale vengono però stralciate norme cardine del «salva Roma». La mediazione tra Lega - contraria al provvedimento - e MoVimento 5 Stelle arriva a notte fonda, ma tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio non torna il sereno. Anzi. I toni in Cdm, del resto, sono stati molto accesi. Alla fine anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha perso la sua proverbiale pazienza, infastidito soprattutto per le fughe in avanti del leader del Carroccio. L’irritazione di Conte, secondo quanto viene riferito, sarebbe montata al punto che il premier si sarebbe rivolto a Salvini con queste parole: «Non siamo i tuoi passacarte». Conte, che incarna sempre un ruolo di mediatore tra le due anime giallo-verdi del governo, stavolta ha perso la pazienza con il vicepremier Salvini che aveva dato per fatto lo stralcio del Salva Roma dal Dl Crescita, mentre il Cdm doveva ancora iniziare la riunione e quindi anche l’esame del provvedimento. Il compromesso trovato dopo ore di discussione prevede che il «salva Roma» resta all’interno del decreto Crescita ma «alleggerito» da alcuni commi. Per Salvini è un successo perché «i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco della Capitale». Mentre i 5 Stelle mettono in evidenza che è stato approvato il Salva Roma «a metà, in particolare i commi 1 e 7» mentre sugli altri deciderà il Parlamento, dove il M5S potrebbe avere il soccorso di Fratelli d’Italia, Forza Italia e, magari, anche del Pd. «È un punto di partenza, siamo sicuri che il Parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, fa risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani» sottolineano fonti 5 Stelle. I rapporti all’interno della maggioranza restano tesi: nei prossimi giorni non è previsto nessun vertice di governo. «È stato definito un percorso normativo a sostegno dei Comuni, a partire da Roma, in difficoltà finanziaria, sul quale il Parlamento potrà... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI