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Raggi choc su Ama: devi cambiare il bilancio. Devi fare quello che diciamo noi

Gli audio dell'ex ad Bagnacani finiti in procura. Lega all'attacco: Virginia si deve dimettere

Susanna Novelli
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Un altro scossone, da circa un'ora, sta scuotendo il Campidoglio di Virginia Raggi. In un'anticipazione on line de L'Espresso il contenuto dell'esposto dell'ex Ad di Ama, la municipalizzata che si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti della Capitale, Lorenzo Bagnacani, al quale la Raggi ha dato il benservito un paio di mesi fa. A fare "notizia" gli audio delle conversazioni tra questo e la sindaca e le conseguenti "pressioni" per modificare il Bilancio dell'azienda. «Lorenzo, devi modificare il bilancio come chiede il socio... se il socio ti chiede di fare una modifica la devi fare!» - riporta l'audio consegnato in procura - e alle osservazioni del numero uno dell'Ama sul modificare i conti davanti a motivazioni "non cognrue", la Raggi replica: «Se tu lo devi cambiare comunque, lo devi cambiare. Punto. Anche se loro dicono che la luna è piatta». Ancora, scrive l'Espresso,  pur di far cambiare idea al suo amministratore delegato, la Raggi arriva a promettergli un prestito in favore di Ama da ben 205 milioni di euro («così ti levi dalle palle le banche»). E che, spazientita, dice che Roma «è praticamente fuori controllo», che «i sindacati fanno quel cazzo che vogliono», e la Tari, la tassa sui rifiuti, non può essere aumentata perché «i romani oggi si affacciano e vedono la merda. In alcune zone purtroppo è così, in altre zone è pulito e tenete bene...in altre zone...cioè non c'è modo, non c'è modo. Allora...quando ai romani gli dico sì la città è sporca però vi aumento la Tari, ma io scateno, cioè mettono la città a ferro e fuoco altro che gilet gialli ». Gli stralci dell'inchiesta inedita di Fittipaldi stanno già provocando un vero e proprio tsunami politico, nel giorno  in cui il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Armando Siri della Lega risulta indagato per corruzione. Tutta la Lega infatti, a pochi minuti dalla pubblicazione dell'inchiesta dell'Espresso, ha chiesto in massa le dimissioni della Raggi. Immediata la replica del Campidoglio in una nota stampa: "Il Bilancio di Ama proposto dall'ex ad Lorenzo Bagnacani non poteva essere approvato dal socio Roma Capitale e, quindi, dalla Giunta. Il ragioniere generale, il direttore generale, il segretario generale, l'assessore al Bilancio e tutti i dipartimenti competenti hanno certificato l'assoluta mancanza di possibilità di riconoscere il credito inserito nel progetto di bilancio caldeggiato dall'ex ad. Non c'è stata quindi alcuna pressione ma la semplice applicazione delle norme. Inoltre, si sottolinea che più volte nel corso dello scorso anno Roma Capitale ha sollecitato la revisione del progetto di bilancio e delle voci segnalate dagli organi preposti e dal collegio dei revisori dei conti della stessa Ama. L'approvazione di quel bilancio non avrebbe rispettato la legge e avrebbe condotto al pagamento di premi per lo stesso ad, i dirigenti e i dipendenti".      

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