guerra capitale
Scontro frontale Salvini-Raggi: "Roma a pezzi". La sindaca: "Pensi alla sicurezza"
Il volume dello scontro fra Virginia Raggi e Matteo Salvini si alza a dismisura. Iniziata a colpi di fioretto la partita fra i due si è trasformata in una vera e propria lotta senza quartiere. Che Salvini abbia lanciato la sua opa sul Campidoglio non è un segreto per nessuno, ma la Raggi non ha la minima intenzione di stendere il tappeto rosso davanti all’avanzata leghista. Il "Mattè magna tranquillo", versione romana dell’Enrico stai sereno di renziana memoria, pronunciato qualche giorno fa dalla sindaca capitolina è ormai un lontano ricordo. Nell’ultimo testa a testa fra i due non c’è spazio per l’ironia: gli attacchi sono diretti e, soprattutto durissimi. Il ring è quello del circuito di Formula E dove Salvini scaglia la prima pietra di giornata: «Ogni tanto Roma è positivamente al centro dell’interesse del mondo. Spero che continui a esserlo anche il lunedì, martedì, mercoledì non solo per la sporcizia nelle strade e i topi», dice il ministro dell’Interno. Il leader leghista non nasconde di aver invitato a votare Raggi alla scorsa tornata elettorale ma, «da utente della città», si dice profondamente deluso. «Ogni giorno mi confronto con il degrado», aggiunge rincarando la dose. Salvini, forte dei sondaggi nazionali, sa che ora è giunto il momento di poter mettere le mani su Roma e per questo non fa sconti. Alla Capitale non vanno fatti «regali», dice facendo riferimento alla questione del debito: «Se qualcuno pensa di fare un omaggio a Roma allora o tutti o nessuno…», riflette. Sul tema in soccorso di Raggi arriva il vice ministro dell’Economia in quota M5S Laura Castelli: «Volevo tranquillizzare il collega di governo. Riguardo al debito di Roma nessun onore sarà posto a carico degli italiani», dichiara. A prescindere dalla questione "pecuniaria" è il modus operandi di Salvini che l’inquilina del Campidoglio reputa intollerabile tanto da invitarlo a «occuparsi della sicurezza» invece che «parlare ogni giorno in tutte le tv». Un tentativo di togliersi e di buttare la palla dall’altra parte della rete che il ministro rispedisce al mittente con l’ultimo durissimo attacco: «Roma non è mai stata così sporca, così ferma, così trascurata, caotica e disorganizzata. Colpa di Salvini, o colpa di un sindaco 5Stelle che in questi anni non ha combinato niente?», si chiede. Il giudizio finale spetterà ai romani in una match che sarà ancora lungo e denso di colpi, anche sotto la cintura.