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Marra al processo: “Io vittima della guerra dentro al M5S”

L'ex braccio destro della sindaca nel corso dell'interrogatorio nell'ambito del processo che lo vede imputato per abuso di ufficio

Valeria Di Corrado
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“Io mi sono trovato in una guerra tra gruppi all'interno agli M5S. Quelli che stavano con la sindaca Raggi e quelli che invece stavano con Roberta Lombardi. Io non avevo gruppi ma ero percepito come vicino alla sindaca, ma io non ho fatto politica: era un massacro sui giornali tutti i giorni”. Lo ha detto in aula l'ex capo del personale del Comune di Roma, Raffaele Marra, nel corso dell'interrogatorio nell'ambito del processo che lo vede imputato per abuso di ufficio in relazione alla vicenda della nomina del fratello, Renato Marra, a capo della direzione turismo del Campidoglio. Si tratta della stessa vicenda per la quale è stata sotto processo la Raggi poi assolta dall'accusa di falso l'11 novembre scorso. Nel corso dell'interrogatorio, Marra ha definito come una “sventura” la sua esperienza nell'amministrazione comunale durante la quale “per tre volte ha chiesto di mettermi in aspettativa”. “Non sono mai stato militante M5S. Sono stato chiamato perché sono un valido amministratore – ha continuato rispondendo alle domande del pm Francesco Dall'Olio – Ho conosciuto la Raggi nell'aprile del 2016 ad una cena organizzata dal funzionario comunale Salvatore Romeo che mi aveva contattato mentre mi trovavo in aspettativa per chiedermi se potevo collaborare con loro. In quella fase mi sono limitato ad inviare via mail alla sindaca la macrostruttura del comune di Milano perché pensavo fosse fatta bene ed infatti quella attualmente in vigore in Campidoglio ricalca questo modello”. Raffaele Marra ha ricordato di avere lavorato in passato con il sindaco Gianni Alemanno di cui nel 2008 è stato “dirigente e uomo di fiducia dal punto di vista tecnico ì amministrativo ma non avevo certo la tessera di An. Così come quando sono stato nominato dirigente durante la consiliatura guidata da Ignazio Marino: non sono mai stato un militante Pd”. Marra ha detto anche della la nomina in Regione Lazio, durante la presidenza di Renata Polverini. “Sono stato scelto nell'ambito di un bando pubblico ma anche in questo caso non ho mai avuto tessere o fatto attività politica”. Marra è già stato condannato a 3 anni e mezzo di reclusione in primo grado per corruzione. Secondo l'accusa ha messo a disposizione del costruttore Sergio Scarpellini (poi deceduto) la sua funzione pubblica di dirigente capitolino.

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