Torre Maura, dietrofront del Campidoglio: i rom saranno ricollocati
Continuano le proteste dei residenti di Torre Maura per scongiurare l'ingresso dei nomadi nel centro di accoglienza "Savi" in via dei Codirossoni. Dopo gli scontri avvenuti ieri sera non si placano le polemiche. "Non possiamo cedere all'odio razziale, non possiamo cedere a chi continua a fomentare questo clima e a parlare alla pancia delle persone. E mi riferisco prevalentemente a CasaPound e a Forza Nuova", ha commentato il sindaco di Roma Virginia Raggi. Intanto la Procura capitolina ha aperto un'inchiesta su quanto avvenuto appunto ieri sera, quando circa 200 abitanti della zona, supportati anche da militanti di Casapound, sono scesi in strada per protestare contro il trasferimento di alcuni rom in un centro di accoglienza con barricate e cassonetti dati alle fiamme. Bruciata anche un'auto in sosta lungo la strada noleggiata dalla cooperativa che opera nella struttura. A piazzale Clodio sono in attesa di una informativa dalle forze dell'ordine intervenute. I reati ipotizzati, al momento, sono di danneggiamento e minacce aggravate dall'odio razziale. La Digos è al lavoro per individuare gli autori della violenta protesta anti-nomadi. A breve potrebbero esserci i primi identificati che rischiano la denuncia. Le posizioni verranno vagliate per chiarire le singole responsabilità. Caos Rom nella Capitale. No ad ogni forma di violenza, no allo scaricare su periferie ogni problema. Ribadisco obiettivo per cui sto lavorando: ZERO campi Rom entro fine del mio mandato. Chi si integra è benvenuto, chi preferisce rubare verrà mandato altrove. #TorreMaura— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 3 aprile 2019 Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentatu su Twitter: "Caos Rom nella Capitale. No ad ogni forma di violenza, no allo scaricare su periferie ogni problema. Ribadisco obiettivo per cui sto lavorando: ZERO campi Rom entro fine del mio mandato Chi si integra è benvenuto, chi preferisce rubare verrà mandato altrove". "Sono intervenuta per evitare che la situazione degenerasse, per tutelare i tanti cittadini onesti di quel quartiere e i 33 bambini (del gruppo dei nomadi, ndr.) che rischiavano la vita e l'incolumità personale - ha detto ancora la Raggi - Dovere dell'amministrazione è quello di tutelare la vita e l'incolumità delle persone". Il Campidoglio ha intanto deciso il ricollocamento in altre strutture: "Li stiamo ricollocando all'interno del territorio cittadino - ha continuato il primo cittadino - perché il dovere dell'amministrazione è quello di tutelare la vita e l'incolumità delle persone". "Si tratta dell'ennesimo episodio di intolleranza razzista nella nostra città e anche questa volta, puntualmente, a dare manforte ai violenti e a fomentare odio e intolleranza si sono presentati i fascisti di Casapound e Forza Nuova -commentano dalla Cgil di Roma e Lazio - Condanniamo questa aggressione e la violenza che ha investito queste 70 persone e - sottolinea - già da oggi ci attiveremo con le istituzioni capitoline e regionali perché alla cultura di odio e del razzismo si risponda attivando e rafforzando percorsi di integrazione e fuoriuscita dalla marginalità sociale e negazione dei diritti che i campi rom rappresentano. Da subito saremo nel quartiere per contribuire con le nostre forze al lavoro di pacificazione sociale, alla integrazione e alla lotta al degrado che investe prepotente le periferie romane, chiamando a questo sforzo le associazioni, le forze sociali e i cittadini che non si rassegnano alla deriva razzista e xenofoba". "Dopo quello che è successo ieri a Torre Maura in VI municipio Virginia Raggi dovrebbe dimettersi, ancora una volta l'incapacità di governo del M5S ha messo a dura prova la tenuta sociale della nostra città. L'ennesima scelta calata dall'alto senza essere accompagnata e condivisa con il contesto sociale ha generato ieri una giornata terribile per Roma con centinaia di cittadini in strada a protestare a via dei Codirossoni". Così affermano dal Partito Democratico di Roma. "Come democratici e come romani - spiegano - condanniamo sempre tutte le azioni che non si svolgono nel pieno rispetto della legalità e dei diritti umani ma dopo quel che è successo vogliamo ribadire con ancora più forza quello che chi conosce il VI Municipio sa benissimo: Torre Maura non è un quartiere razzista. Ieri è successa nel quartiere una cosa che non era mai successa prima: a Torre Maura sono presenti due centri di accoglienza che fino a poco tempo fa erano tre e non c'è mai stato fino a ieri nessun episodio di intolleranza". "Non possiamo permettere a Roma di continuare ad avere un sindaco e un'amministrazione fantasma e un ministro dell'Interno che invece di lavorare va in giro a fare passerelle seminando odio tra le ferite più profonde della città. È loro la responsabilità politica di quel che è successo ieri. Tutti i democratici sono al fianco di tutto il Pd del VI Municipio e dei nostri eletti che hanno lavorato fino a tarda notte per contribuire a ristabilire la serenità sociale nel quartiere", concludono. "A Torre Maura è conflitto sociale sfogato in scontro razziale cavalcato dai fascisti. Diamo visibilità a nemico di classe, miglioriamo condizioni di vita nelle periferie e facciamo accoglienza e integrazione rom e migranti dentro le ztl. Stop suprematismo morale da sinistra", ha commentato Stefano Fassina, deputato LeU.