Auto in fiamme e cassonetti bruciati. Guerra contro i Rom: "Morite di fame"
Nomadi trasferiti da via Toraldo a via Codirossoni. I residenti non ci stanno e fanno le barricate. Rovesciati a terra anche i panini portati per cena: "Fate schifo, zozzoni"
Urla, cassonetti ribaltati e dati alle fiamme, pane buttato a terra e calpestato: è successo durante la protesta dei residenti in zona Torre Maura, a Roma, per il trasferimento di un gruppo di famiglie rom provenienti dal centro di accoglienza di Torre Angela nell'ex clinica di via Codirossoni. Il gruppo, proveniente dalla vicina via Toraldo, al di là della circonvallazione orientale, è arrivato scortato dalla polizia scatenando la rabbia degli abitanti del quartiere. I residenti hanno creato barricate con i cassonetti dei rifiuti rovesciati e poi dati alle fiamme. Sul posto era presente la polizia in tenuta anti sommossa, che ha cercato di placare gli animi dei residenti. Questi, però, hanno continuato ad urlare e protestare. La struttura, vincitrice di un bando europeo, deve accogliere una settantina di persone e fornire loro cibo. Ma gli abitanti, furiosi, hanno bloccato l'arrivo di pane. I panini, contenuti in piccole confezioni di plastica, sono stati rovesciati per terra, calciati e calpestati. Alcuni hanno gridato: «E gli date pure da mangiare? Dovete morire di fame!». Altri: «Fate schifo, zozzoni!». Il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini ha detto che «come al solito la sindaca Raggi scarica sulle periferie i mali di questa città». L'esponente del Carroccio ha chiesto «l'immediato intervento del prefetto affinché le 70 persone di etnia rom siano destinate altrove e non nel VI municipio, che già conta numerosi accampamenti abusivi e il più grande campo attrezzato del centro Italia, Salone, dove la delinquenza è all'ordine del giorno e dove solo appena pochi giorni fa è stato sviluppato un incendio tossico». Ospite a "DiMartedì", su La7, la sindaca Raggi ha ribadito che su migranti e i campi rom sta portando avanti «quella che abbiamo definito la "terza via": bisogna essere inflessibili con i delinquenti, ma i bambini e le persone fragili devono essere aiutati».