Mezzacapo si difende: "Erano compensi non tangenti"
Nell'interrogatorio di garanzia l'avvocato si è avvalso della facoltà di non rispondere
"Nessuna tangente, ho percepito solo compensi per attività professionali: curavo transazioni e attività che si svolgono di norma nella pubblica amministrazione". Queste le spontanee dichiarazioni rese dall'avvocato Camillo Mezzacapo che, però, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Maria Paola Tomaselli nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di Regina Coeli, secondo quanto riportato dal suo legale Francesco Petrelli. Mezzacapo è finito ieri in carcere con l'accusa di corruzione e traffico illecito di influenze, insieme all'ex presidente del consiglio comunale di Roma Marcello De Vito. "La Mdl srl non è una società cassaforte e non è in alcun modo riconducibile a De Vito", ha ribadito quello che il giudice ha definito il "procuratore" dei presunti affari illeciti di "mister preferenze". "Faremo ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione", ha detto il legale di Mezzacapo.