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Capannelle vuol far ripartire le corse: "Così riapriremo l'ippodromo"

L'ippodromo romano delle Capannelle

Hippogroup manda una lettera al Ministero delle Politiche agricole. E al Campidoglio: "Roma Capitale interrompa la guerra contro di noi"

Fernando M. Magliaro
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Hippogroup, la storica società che da 72 anni gestisce l'ippodromo di Capannelle, è pronta a far riprendere le corse. “Si sono appena conclusi i passaggi formali degli organi sociali di Hippogroup in merito alla problematica vicenda dell'ippodromo Capannelle. Sono prevalse, nonostante tutto, la responsabilità sociale e la radicata tradizione ippica del nostro Gruppo che intende così tutelare il migliaio di posti di lavoro a rischio e l'ippica romana dalla distruzione”, si legge in una nota stampa inviata nella giornata odierna. “Auspichiamo - prosegue la nota - che l'Amministrazione di Roma Capitale, in particolare l'Assessorato allo Sport, di fronte a questa ennesima manifestazione di buon senso e disponibilità, interrompano la premeditata guerra che hanno condotto in questo biennio contro la nostra Società fatta di dichiarazioni pubbliche contraddittorie, se non diffamatorie, rispetto agli atti amministrativi effettivamente emanati e si impegni a rispondere a stretto giro alle istanze presentate”. Si entra poi nel vivo. “Hippogroup ha inoltrato immediatamente una comunicazione al Ministero del Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo nella quale, a fronte della disponibilità a riprendere il calendario delle corse con modalità da concordare con lo stesso Mipaaft, chiede anche la sottoscrizione di un contratto scritto che garantisca la necessaria copertura normativa ed economico-finanziaria”. La regolarizzazione dei contratti è uno dei grandi problemi che sta affliggendo l'intero settore dell'ippica da quasi un triennio a questa parte, quando, scaduti i precedenti contratti, il Governo Gentiloni non ha concluso le procedure per i rinnovi. Per cui, i gestori di tutti gli ippodromi d'Italia da tre anni ad oggi operano in assenza di una vera e propria regolarizzazione contrattuale. Hippogroup aggiunge: “Viene inoltre richiesto l'adeguamento dei contributi, insufficienti dal 2016 ad oggi, la riassegnazione di alcune corse storiche del trotto romano ingiustificatamente sottratte, in primis il Derby del Trotto e, infine, i pagamenti di quanto ancora dovuto per le annualità 2016, 2017 e 2018; pagamenti senza i quali qualsiasi responsabile programma operativo e di rilancio dell'ippodromo della Capitale risulterebbe sostanzialmente impercorribile”. Si tratta di un passaggio fondamentale: il riconoscimento di questi contributi - parte del 2016, trotto 2017 e l'intero 2018 - può consentire a Hippogroup di predisporre un Piano Economico-Finanziario sostenibile e credibile da presentare in Campidoglio per sbloccare l'impasse che si è creata nell'ultimo semestre sempre più critico. E, infatti, Hippogroup chiarisce: “Questi mesi hanno evidenziato, senza dubbi ed incertezze, chi ha veramente a cuore l'impianto romano e chi per ignavia, vendetta postuma o peggio per interesse di parte, ha lavorato per contribuire alla sua dissoluzione.  Istituzioni, Associazioni e singoli soggetti, a volte privi di qualsiasi titolo, hanno, pubblicamente o meno, emesso sentenze e giudizi irriguardosi nei confronti di chi ha salvato dalla scomparsa il trotto romano, versato milioni di euro per dare continuità al galoppo investendo nell'unica pista all-whether italiana e in un impianto di illuminazione di altissima qualità”. Infine, l'ultimo appello: “Hippogroup ritiene che questa sia l'ultima occasione per evitare il collasso totale del sistema che non riguarda solo l'ippica romana e nazionale, la sua tradizione e i suoi posti di lavoro, ma anche il degrado di un impianto di prim'ordine entro cui si svolgono anche decine di attività, sportive e culturali, cui si rinnova l'invito a contributi propositivi, che sarebbe un delitto perdere a causa delle dissennate e schizofreniche politiche seguite da Roma Capitale sulla gestione dell'Ippodromo Capannelle”.

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