Roma, guide turistiche a Montecitorio: "Legge per professione"
Ugl, Agta e Uiltucs per lo stop al far-west
«No all'intesa, sì alla legge tanto attesa»: con questo slogan centinaia di guide turistiche di tutta Italia sono scese in piazza a Roma partecipando alla manifestazione, indetta da Ugl, Agta e Uiltucs, per ribadire la necessità di una legge che regolamenti la professione. «Noi siamo qui per chiedere regole certe - afferma Daniela De Vincenzo di Uiltucs - e soprattutto una legge che finalmente metta chiarezza nella nostra professione che, ad oggi, è priva di una normativa. Un vero e proprio vuoto nel quale si alimentano le più svariate forme di abusivismo. Non sono disciplinati criteri di accesso, ma si continuano ad abilitare guide. Senza una norma che stabilisca i principi fondamentali, in materia di professioni, non si può neanche procedere al rilascio delle abilitazioni, cosa che purtroppo alcune Regioni continuano illegittimamente a fare. Non a caso proprio oggi a Grosseto sono in corso esami di abilitazioni, dove i candidati, dopo aver seguito un corso a pagamento, vengono valutati su un limitato territorio ma potranno poi svolgere la professione in tutta Italia». «Siamo rimasti amareggiati - racconta Isabella Ruggiero di Agta - dal modo in cui sono stati condotti finora dal MIPAAFT i lavori per la nostra professione: a Dicembre è stato istituito un Comitato per le norme sulle guide, ma invece di mirare dritti alla legge e a mettere fine al caos delle abilitazioni facili, si parla di fare prima un emendamento, poi due decreti ministeriali, poi un'intesa Stato-Regioni e solo alla fine forse vedremo un giorno una legge. Se invece di perdere 3 mesi per un emendamento non concluso avessimo messo mano subito alla legge, già staremmo a metà dell'opera. Se c'è la volontà politica, si può fare un decreto legge in breve tempo. Siamo stanche di governo che ci dicono che non c'è tempo per una legge e che bisogna ricorrere a decreti tampone. Il 14, tra due giorni - conclude Isabella Ruggiero- il Ministro incontrerà le Regioni: speriamo che dopo questa manifestazione non si voglia fare nessuna Intesa Stato-Regioni per accorciare i tempi e per trovare scorciatoie. «L'esito della manifestazione per noi - afferma Francesco Paolo Giorgio esponente dell'Ugl - è stato positivo: il ministro Centinaio ci ha dato segni di apertura convocandoci per un'audizione. In ogni caso resteremo criticamente vigili e attenti all'evolversi della situazione». Le tre sigle sindacali annunciano che lo stato di agitazione continua fino alla risoluzione della questione.