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Tutti in fuga dagli ospedali del Lazio

Liste di attesa infinite, cure insoddisfacenti, sempre più grande l'esodo dei pazienti. Le altre Regioni hanno presentato il conto a Zingaretti, che è in rosso di 225 milioni

Antonio Sbraga
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Lieve calo in Italia dei "pendolari della salute", però il Lazio resta al terzo posto per i debiti più alti con le altre Regioni e gli ospedali di Stati esteri per le cure dei residenti nelle strutture oltre confine. I conti della mobilità sanitaria per il fondo sanitario 2019 (calcolato sulle matrici del 2017) vedono, infatti, un saldo negativo di 224 milioni e 923 mila euro per il Lazio a fronte di una differenza tra i crediti (329.356.600) e i debiti (554.280.493) sia con le altre Regioni che con Città del Vaticano (proprietaria dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, in credito con tutta Italia per un totale di 202 milioni e 292 mila euro) e con l'Associazione dei cavalieri dell'Ordine di Malta (titolare dell'Ospedale San Giovanni Battista, che vanta crediti con tutte le Regioni di 40.790.552). Saldi peggiori del Lazio sono indicati solo per la Campania (-302 milioni) e la Calabria (-274). Ma tutte le Regioni del Sud presentano saldi negativi, fatta eccezione per il Molise, anche se il bilancio nazionale dei viaggi della salute è complessivamente calato di 400 milioni di euro, con un fatturato complessivo di 4 miliardi e 285 milioni (il record di saldi positivi è della Lombardia, con oltre 690 milioni, seguita dall'Emilia Romagna con quasi 327, e Toscana con 142). A pesare sulla mobilità passiva c'è anche la penuria di posti letto per acuti nel Lazio, che figura infatti al settimo posto delle Regioni con meno letti a disposizione. Ossia sotto lo standard nazionale dei 3 posti letto ogni mille residenti: nel Lazio ne sono rimasti solo 17 mila e 220, pari a 2,92. Stanno messi peggio solo in Calabria (2,40), Piemonte, Puglia e Campania (2,80), Basilicata (2,84) e Sicilia (2,85). E, anche per i pazienti post-acuti (riabilitazione e lungodegenza), la Regione non raggiunge lo standard nazionale dello 0,7 ogni mille residenti: dispone di 3.848 posti, pari a 0,65 ogni mille abitanti. In questo caso il Lazio figura al 12esimo posto. Questa la situazione dopo le "amputazioni" subite negli ultimi 13 anni, con ben 9 mila posti letto tagliati, pari a oltre un quarto dell'originaria dotazione ospedaliera: «La contrazione del loro numero raggiunge il 26,9%: dai 30mila del 2006 agli attuali 21.056», quantifica il Rapporto 2018 sullo Stato delle Province del Lazio, stilato dall'Istituto Eures. Però il pendolarismo sanitario non riguarda solo le degenze, ma anche le attività ambulatoriali... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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