raid alla cieca
Le bestie: "Abbiamo sparato a caso"
«Sono tornato al pub perché volevo andare a menare qualcuno. Ho sparato in direzione di un ragazzo che ho visto muoversi. In realtà non vi era alcun motivo». Una vendetta cieca. Cieca al punto da scagliarsi contro un bersaglio a caso. Non c’è logica nelle parole di Lorenzo Marinelli, il 24enne che nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, nel quartiere romano Axa, ha sparato dal motorino «Sh» guidato dall'amico 25enne Daniel Bazzano, colpendo alle spalle Manuel Bortuzzo, intento a comprare un pacchetto di sigarette dal distributore automatico di via Menandro. Venuto a Roma da Treviso con l'obiettivo di diventare un campione del nuoto, ora Manuel tornerà a casa su una sedia a rotelle, invece che con una medaglia al collo. Mentre i due amici di Acilia sono in carcere con l'accusa di tentato omicidio premeditato, aggravato dai futili motivi. «Non conosco assolutamente il ragazzo che è stato colpito. È stato un errore. In realtà non so chi volevo colpire». Nell'interrogatorio di mercoledì davanti ai pm, Marinelli ha fatto fatica a trovare una spiegazione a un gesto così folle e bestiale. «Sono rimasto coinvolto nella rissa avvenuta all'interno dell'Irish pub. Qualcuno, non so chi, mi ha minacciato: "ti vengo a prendere a casa, so dove abiti". Mi sono allontanato per paura. Daniel Bazzano era con me nel pub. Anche lui è stato coinvolto nella rissa, nel senso che è stato aggredito. Non so perché è scoppiata la rissa, né so indicare altri partecipanti. Dopo che ci siamo allontanati dal locale, siamo andati a piedi di corsa a prendere il mio motorino che era parcheggiato "abbandonato" nei pressi del mercato di Acilia. Lì ho preso la pistola che era nascosta sotto terra già da tempo, poiché l'avevo trovata circa un paio di mesi fa in modo occasionale e tenuta nascosta lì. Non ho idea di chi possa aver occultato l'arma lì». Marinelli ha cercato in tutti i modi di discolpare l'amico. «Dopo aver disotterrato la pistola, mentre Bazzano si era allontanato per 5 minuti, l'ho presa in mano e l'ho messa nella tasca del giubbotto. Quando Daniel è tornato, gli ho detto: "andiamo a menargli". Ma lui non sapeva che io avevo l'arma. Volevo andare a picchiare qualcuno, pur non sapendo chi mi aveva colpito prima. In realtà non so spiegare il motivo di questo gesto». In sostanza, i due amici hanno sparato il 19enne, senza... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI