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Gli aggressori di Manuel restano in carcere

Riconosciuta la premeditazione nel tentato omicidio di Manuel Bortuzzo

Silvia Sfregola
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Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano restano in carcere: il gip Costantino De Robbio ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere riconoscendo la premeditazione nel tentato omicidio di Manuel Bortuzzo. Durante l'interrogatorio in questura di due giorni fa, i giovani hanno raccontato di aver passato quasi quattro giorni nascosti, dopo la sparatoria di domenica, prima di costituirsi. Marinelli ha ammesso davanti agli inquirenti di aver sparato all'impazzata dallo scooter in direzione di Manuel: pensava fosse lui la persona che poco prima, durante la rissa in un locale adiacente al luogo dell'agguato, lo aveva minacciato e aggredito. Dopo la rissa era tornato davanti al pub, a bordo dello scooter, con Bazzano, con l'intenzione "di menare a qualcuno". Secondo quanto detto da Bazzano, Marinelli avrebbe nascosto all'amico di essere armato fino al momento degli spari. Intanto migliorano le condizioni di Manuel, nonostante i medici abbiano confermato la lesione permanente al midollo che impedirà al nuotatore di tornare a camminare. Il padre di Manuel, Franco Bortuzzo ieri si è recato in questura, a Roma, dove ha avuto un incontro con gli investigatori che hanno condotto le indagini. L'uomo ha ringraziato i funzionari e gli agenti della squadra mobile e del commissariato di Ostia per l'impegno nelle investigazioni, che in pochi giorni hanno portato agli arresti. Il padre del ragazzo, che si è rivolto agli agenti definendoli "i miei angeli", ha anche detto di considerare Roma un luogo dove vivrebbe, nonostante l'episodio che ha colpito il proprio figlio.

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