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Raggi verso il dietrofront su Fontana di Trevi

La sindaca convoca una riunione

Silvia Sfregola
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Le monetine raccolte ogni giorno dalla fontana di Trevi a Roma non andranno più alla Caritas. Almeno così aveva stabilito la sindaca di Roma Virginia Raggi. I desideri dei turisti che visitano la fontana più famosa d'Italia sono un tesoretto non da poco: un piccolo patrimonio che, è stato calcolato, si aggira attorno al milione e mezzo di euro all'anno. Per vent'anni in mano alla Caritas diocesana, è da tempo che si parla di ri-affidare questa cifra al Comune. La Giunta capitolina aveva già prorogato con la memoria n. 22 del 29 marzo 2018 l'affidamento delle monete al braccio pastorale della Cei fino al 31 dicembre 2018, in favore di iniziative di solidarietà e assistenza delle persone più fragili. Il cambio di destinazione sarebbe dovuto partire dal primo aprile dello scorso anno, come era stato stabilito da una memoria di giunta del Campidoglio dell'ottobre 2017, che prevedeva anche l'istituzione di un tavolo di lavoro in collaborazione con la Caritas. Ma dopo le polemiche esplose sul caso la Raggi ci starebbe ripensando. "La manina M5S ha colpito anche in Campidoglio e ha sabotato le intenzioni della Raggi" scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Oggi il sindaco fa sapere di aver rinnegato le sue stesse, folli, delibere sulle monetine della Fontana di Trevi e dice che i soldi devono continuare ad andare alla Caritas. Ottima notizia. La Raggi pone rimedio all'ennesima figuraccia di una pessima amministrazione, capace solo di fare danni alla Capitale". Dopo il cambio di destinazione delle monetine la sindaca ha infatti convocato una riunione.

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