Mese per mese errori (tanti) e successi (pochi) della Raggi
La città in ginocchio per una nevicata, la farsa della spiaggia sul Tevere, i bus a fuoco, il crollo della scala mobile e l'allarme sicurezza per l'incendio all'impianto rifiuti sulla Salaria
Vola via un altro anno di Raggi, sindaca di Roma da quasi 31 mesi. Il 2018 per l'Urbe si chiude così come si è aperto: col caos spazzatura nelle strade assediate. Con la variabile festività natalizie da mettere in conto di questi tempi e in aggiunta le conseguenze dell'impianto Tmb Salario fuori dai giochi. Sostanzialmente un disastro, al netto del lodevole impegno a «rattoppare» il possibile. Tanti ancora, in via generale, i nodi da sciogliere e le situazioni che necessitano interventi di somma urgenza. Dall'argomento «buche», più scottante che mai in barba alle soluzioni da più parti approntate, all'incubo verde nonostante la luce (tardiva) su uno dei bandi andati in porto. In questi 12 mesi ci siamo barcamenati in una città surreale tra disagi definiti «eccezionali» che sono diventati la prassi e scene da film trasformate in realtà. Abbiamo imparato a farci il segno della Croce prima di salire su un autobus o di prendere la metro. A tratti rassegnati, a tratti speranzosi di fronte a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI