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Caos corsie preferenziali. Cordoli dell'Esquilino bye bye

Ecco tutte le previsioni azzardate del grillino Stefàno

Fernando M. Magliaro
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Scoppia, sui social, il caso “corsie preferenziali”. L'Amministrazione 5Stelle - in prima fila il presidente della Commissione Mobilità, il grillino Enrico Stefàno; praticamente inesistente l'apporto dell'assessore ai Trasporti, Linda Meleo - aveva annunciato lavori per proteggere una serie di corsie preferenziali con cordoli in tutta Roma (“Andremo a realizzare dei cordoli sugli assi riservati di via Emanuele Filiberto, Principe Eugenio/Napoleone III, viale Libia/viale Eritrea, OrazioPulvillo/Quinto Publicio”, scriveva Stefàno sulla sua pagina facebook). SI PARTE A LUGLIO, ANZI DOPO Lavori contenuti in un Accordo quadro siglato da Atac e che, inizialmente, avrebbero dovuto iniziare entro luglio di quest'anno. “A fine luglio inizieranno i primi lavori per la protezione di diverse corsie preferenziali”, scriveva il presidente della Commissione Mobilità del Campidoglio, il grillino Enrico Stefàno, a metà giugno. Ancora il 19 giugno Stefàno cinguettava “molto presto consegneremo queste immagini alla storia (con foto di doppie file e preferenziali non rispettate, ndr). Fine luglio partono i primi cantieri per proteggere diversi assi del trasporto pubblico”.  L' AVVIO DEI CANTIERI: TELECAMERE E POLEMICHE Poi, in mezzo a consistenti polemiche, l'avvio dei cantieri era slittato di un mese: i primi, 450 metri di cordoli di protezione alla preferenziale di via Orazio Pulvillo e via Quinto Publicio a Cinecittà, erano iniziati il 28 agosto. A metà settembre, i cantieri per via Emanuele Filiberto dove, tra l'altro, sono stati installati i pali di sostegno per le telecamere della futura Ecopass. Poi a fine settembre quelli per viale Libia e viale Eritrea, con le polemiche legate alla sicurezza e al commercio.  LE PREFERENZIALI FANTASMA Seguendo i cinguettii di Stefàno, nell'Accordo quadro di Atac, dopo Cinecittà, avrebbero dovuto essere inserite via Emanuele Filiberto, poi viale Libia e viale Eritrea e, quindi, da concludersi entro il 2018, via Napoleone III e via Principe Eugenio all'Esquilino. Se non che nel testo scritto e protocollato dell'Accordo quadro di Atac l'accoppiata via Principe Eugenio/Napoleone III non c'era e c'era. In cambio, quella del Nomentano, via Val d'Aosta/via di Val Melaina.  LA MARCIA INDIETRO: NAPOLEONE III BYE BYE Nonostante le ripetute segnalazioni online, Stefàno aveva sempre rassicurato: Principe Eugenio/Napoleone III si faranno entro l'anno. Salvo due giorni fa, quando improvvisamente, lo stesso Stefàno annuncia con l'ennesimo tweet: “Parte residua accordo quadro la usiamo per Marmorata (e non Principe Eugenio/Napoleone III per cui facciamo gara specifica a parte inizio 2019)”. Insomma, con i risparmi dei primi tre interventi si riesce a proteggere solo via Marmorata ma per l'Esquilino se ne riparla l'anno prossimo, dopo una bella gara.  ESQUILINO ABBANDONATO Fu sotto Alemanno, nel 2010, che i Vigili Urbani autorizzarono la rimozione persino delle borchie che avevano sostituito i cordoli di gomma dura di epoca veltroniana in via Napoleone III: la doppia fila dei commercianti cinesi della strada finiva per obbligare le auto a transitare sulla preferenziale passando sopra le borchie e generando rumori molesti per i residenti. E per risolvere il problema doppia fila che imperversa ovunque - davanti la storica gelateria Fassi o al celebrato ristorante cinese di Sonia e lungo tutti gli assi stradali del quartiere - occorrerà attendere il prossimo anno.   

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