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La casta delle comunità montane

La Regione Lazio finanzia con oltre 700 mila euro l'ente "soppresso". Ma una legge del 2016 ne aveva decretato la fine con nomina di commissari

Antonio Sbraga
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Ormai le chiamano «Eternità Montane»: condannate a morte da due anni, le 22 Comunità laziali sono invece sempre verdi, come le loro montagne. Da 22 mesi attendono la nomina dei «commissari liquidatori», invece per ora dalla Regione Lazio arriva solo nuova liquidità: «Oltre 700mila euro a sostegno dell'associazionismo comunale. Nello specifico, a disposizione delle Unioni dei Comuni e delle Comunità montane ci sono 559.656 euro di risorse statali a cui la Regione, dopo diversi anni, ha deciso di aggiungere un finanziamento proprio di 198mila euro». Nonostante siano almeno otto anni che questi enti sovracomunali vengono dati per spacciati dal Consiglio regionale. L'ultima dichiarazione di morte presunta risale al dicembre 2016, con la legge regionale di stabilità che ne aveva decretato la soppressione. Disponendo anche la conseguente nomina «entro 10 giorni dall'approvazione della legge dei commissari liquidatori». Nell'agosto del 2017, tra le «Disposizioni concernenti misure integrative, correttive e di coordinamento in materia di Finanza pubblica regionale», la Pisana ribadì «la necessità dell'abolizione delle Comunità Montane e la loro trasformazione in Unione di Comuni montani». Però, solo due mesi dopo, nell'ottobre 2017, fece invece una nuova immissione di liquidità, grazie al... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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