caso nomine
Processo Raggi, la sindaca assolta: "Il fatto non costituisce reato"
Virginia Raggi è stata assolta. Per il giudice del Tribunale di Roma Roberto Ranazzi perché il fatto non costituisce reato. I pm Paolo Ielo e Francesco Dall’Olio avevano chiesto 10 mesi di reclusione. Finisce così il processo che stava tenendo col fiato sospeso il partito di maggioranza del Paese. Un verdetto che arriva a due anni dall’accusa di falso contestata dalla procura di Roma al sindaco Raggi: l’aver mentito all’Anticorruzione sulla nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato, alla direzione del Turismo. In aula, dove oggi è presente il sindaco Raggi, durante il dibattimento ha sfilato tutto il gotha capitolino del Movimento: Adriano Meloni, Daniele Frongia, Carla Raineri e tanti altri fra ex e attuali membri dell’amministrazione capitolina. "Come diceva Forrest Gump: la vita è una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa aspettarti". Commenta così il sostituto procuratore Francesco Dall'Olio l'assoluzione di Virginia Raggi. La Procura si riserva di leggere le motivazioni del giudice prima di decidere se presentare appello contro la sentenza. "Questa sentenza spazza vis due anni di fango, andiamo avanti a testa alta per roma la mia amata città e per tutti i cittadini", commenta il portavoce del sindaco. "Questa sentenza spazza via due anni di fango politico. Vado avanti per la mia città e il movimento Cinque stelle", ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi all'uscita dal tribunale di Roma davanti alla folla di cronisti che la attendevano.