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Caso Orlandi, l'ipotesi del medico legale: "Ossa di una persona tra 25 e 35 anni"

Il consulente nominato dal Vaticano si sbilancia sui ritrovamenti di via Po

Carlo Antini
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Sarebbero le ossa di una persona adulta, approssimativamente tra i 25 e i 35 anni di età, quelle ritrovate nei giorni scorsi sotto il pavimento della Nunziatura di Roma. Lo dice Giovanni Arcudi, direttore di Medicina Legale all'università di Tor Vergata, nominato consulente dal Vaticano nell'ambito dell'indagine della procura capitolina che vuole fare luce sull'eventualità che si tratti dei resti di Emanuela Orlandi. «Ovviamente dobbiamo aspettare l'esito delle analisi di laboratorio - spiega Arcudi - ma la mia impressione sulla base di un primo esame è che si tratti di una persona di età relativamente avanzata, non giovanissima, diciamo trentenne».Questo si evince, spiega l'esperto, «da una serie di elementi relativi alla struttura ossea, il cui sviluppo in questo caso ci dice che questa persona molto probabilmente aveva più di 25 anni». Il che, ovviamente, farebbe cadere l'ipotesi Orlandi, che quando è scomparsa nel 1983 aveva appena 15 anni: «Io per la verità - confida Arcudi - non ho mai avuto la sensazione che si trattasse di lei». Ieri intanto si è conclusa la prima fase dell'esame, con la pulizia approfondita dei resti e il prelievo degli elementi sufficienti agli esami di laboratorio: «Solo con gli esami potremo stabilire la datazione delle ossa, anche in base all'analisi del terriccio nel quale sono state interrate - conferma il perito - per questo dobbiamo aspettare i responsi del laboratorio genetico forense». Quanto al sesso, Arcudi non si sbilancia: «Onestamente da una prima analisi non posso dire che siano ossa di una donna, non possiamo stabilire con certezza il sesso senza l'esame del Dna». Anche il ritrovamento di altri frammenti non ha aggiunto sostanziali novità: «È stato ritrovato un pezzo di mandibola, che ci aiuta a completare la ricostruzione della mandibola stessa, ma ai fini dell'attribuzione di queste ossa non cambia niente».

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