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Desirée, parla il primo dei fermati: "Abbiamo fatto sesso. Lei era tranquilla"

Mamadou Gara detto Paco agli inquirenti: "Diceva di avere 23 anni. Aveva i capelli blu e rossi"

Valeria Di Corrado e Silvia Mancinelli
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«Quando ho avuto il rapporto sessuale con la ragazza, lei era tranquilla, non mi sembrava drogata o ubriaca». È stato il primo dei quattro africani indagati a essere fermato dalla polizia con l'accusa di aver drogato, stuprato e ucciso Desirée Mariottini. Sono le 22 di sera di mercoledì 24 ottobre quando Mamadou Gara, senegalese di 26 anni conosciuto come Paco, viene portato alla Questura di Roma. «Ricordo di essere andato nel fabbricato di via dei Lucani, il 18 ottobre, e che lì ho incontrato una ragazza che io chiamo "Maman". Indossava una camicetta rosa e bianca e dei pantaloni di colore nero, con capelli colorati in parte di blu e rosso, che mi aveva detto di avere 23 anni. Con questa ragazza, intorno alle 15, ho avuto un rapporto sessuale completo. Verso le 16 ho lasciato il posto per andare a Trastevere. Sono tornato alla casa di via dei Lucani verso le 3 di mattina e una volta lì sono stato avvisato da una donna presente sul posto che la ragazza era morta». «Quando sono andato la prima volta in via dei Lucani quel giorno – spiega Paco nel verbale di spontanee dichiarazioni – oltre alla ragazza con la quale ho avuto il rapporto sessuale, c'era anche Sisco, un altro ragazzo di colore, altri due uomini di colore dei quali non conosco il nome e alcuni marocchini. Queste persone erano ancora presenti quando verso le 16 me ne sono andato dalla casa». «Quando ho avuto il rapporto sessuale con la ragazza – precisa agli investigatori della Mobile – lei era tranquilla, non mi sembrava drogata o ubriaca. Anzi, era d'accordo ad avere un rapporto sessuale con me. Non so se altri hanno avuto rapporti prima o dopo di me e non so se qualcuno può averle ceduto della sostanza stupefacente». Più di un testimone, però, sostiene che Paco ha violentato la vittima. Narcisa, ad esempio, ha raccontato agli inquirenti di averlo incontrato il giorno dopo la morte della sedicenne a piazzale Tiburtino e di averlo apostrofato così: «Pezzo di m... Hai dato a Desirée il mix di psicofarmaci per poterla stuprare». E che lui le ha risposto dicendo che le aveva dato solo delle pasticche e poi si era messo a dormire con lei. Intanto, nell'ordinanza con cui lunedì il gip di Foggia ha disposto la misura del carcere per il ghanese Yusif Salia (detto Youssef), si legge che: «apparteneva al "branco" che ha abusato sessualmente della Mariottini (approfittando della sua assenza di lucidità per assunzione di alcolici, stupefacenti e psicofarmaci), ma non si evince che sia stato proprio (o anche) lui a cedere alla vittima il mix di gocce, metadone, tranquillanti e pasticche che avrebbe determinato la morte della ragazza per grave insufficienza cardiorespiratoria». Quanto al rischio di recidiva, secondo il giudice Dello Iacovo, «è attestato dalla durata e dalla crudeltà delle vigliacche sopraffazioni imposte alla vittima e dall'indole cinica e malvagia di Youssef, giunto a dire: "Meglio che muore lei, che noi in galera", a chi lo invitava a chiamare l'ambulanza».

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