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Cinquanta sfumature di Raggi. Virginia, è ora di andartene

Capitale a pezzi. Dai trasporti ai rifiuti non funziona nulla. E ogni volta che piove o tira vento la città resta paralizzata

Susanna Novelli
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Basterebbe buttarla in politica e accontentare quanti, sempre meno, si ostinano a una difesa a oltranza di un'amministrazione la cui incapacità è sotto gli occhi del mondo intero proprio in questi giorni. Una città, anzi la Capitale d' Italia, chiusa «per vento» è un inedito che davvero mancava nelle pur fantasiose iniziative non solo del sindaco Raggi ma anche dei suoi predecessori. E se la spada di Damocle della sentenza del 10 novembre, qualora Virginia Raggi venisse condannata sarebbe costretta alle dimissioni, ali menta la fiamma perpetua di una campagna elettorale che da cinque anni a questa parte non sembra aver fine, i motivi per cui il sindaco della Capitale dovrebbe seriamente pensare a lasciare la guida del Campidoglio sono altri. Eccoli. 1 Piovono alberi E' bastato il vento a «potare» le alberature della Capitale. 2 Strade come fiumi Lo spazzamento delle strade al minimo storico, con tappeti di foglie ovunque e allagamenti sin troppo «facili». 3 Scuole kaput La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per due giorni a causa del «vento» conferma lo stato pietoso in cui versano gli istituti della capitale. 4 Autobus flambè Un miracolo se fino ad oggi nessuno è rimasto ferito. Il più clamoroso incendio di autobus quello in via del Tritone di pochi mesi fa. Ma la media è drammaticamente aumentata... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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