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Scuole a pezzi. Il meteo è un alibi

Studenti a casa anche oggi, strutture fatiscenti e non in regola: solo nella Capitale oltre 120 istituti necessitano di interventi urgenti

Valentina Conti
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Forti raffiche di vento, ma la bomba d'acqua non è scoppiata (al contrario della strage degli alberi). E scuole chiuse a Roma anche oggi. A seguito del Bollettino di criticità idrogeologica e idraulica della Regione Lazio, che prevede il perdurare di condizioni metereologiche particolarmente avverse, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha firmato un'ordinanza che annuncia la sospensione dell'attività educativa e scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado, compresi asili nido e scuole dell'infanzia, su tutto il territorio cittadino. La decisione è arrivata anche dopo l'appello lanciato all'Ansa dal presidente dell'Associazione nazionale presidi del Lazio, Mario Rusconi, che ieri, per l'appunto, osservava: “Considerate le criticità nella città di Roma e la situazione di intonaci caduti e alberi precipitati nelle aree esterne delle strutture scolastiche, il Comune dovrebbe valutare la chiusura delle scuole anche per domani (oggi, ndr). E, nel caso, dovrebbe comunicarlo in maniera tempestiva per permettere alle famiglie di organizzarsi”. Gli istituti saranno comunque presidiati dai dirigenti scolastici e dai funzionari comunali dei servizi educativi e scolastici con l'obiettivo di rilevare e segnalare eventuali criticità. Il provvedimento si è reso necessario per prevenire situazioni di pericolosità per l'incolumità dei bambini e degli studenti, nonché per motivi attinenti alla sicurezza e circolazione stradale. Anche perché la sicurezza è la bestia nera che continua a invadere senza pietà il capitolo scuole in quel dell'Urbe. Gli ultimi dati in tema circoscrivono un quadro impietoso sul fronte manutenzione. A Roma ci sono 120 istituti che necessitano di interventi urgenti, accanto alle 177 scuole della provincia di cui la quasi totalità (2 su 3) risulta priva della certificazione antincendio. Scuole “a pezzi” sempre al centro delle ri-nate proteste studentesche che hanno inaugurato l' “autunno caldo” degli istituti capitolini, in mezzo a promesse disattese, pochi fondi a disposizione e segnalazioni inascoltate dei dirigenti. Il 60% degli edifici scolastici ha tra i 40 e i 50 anni e richiede azioni urgenti di manutenzione. E, in base agli ultimi numeri disponibili, più dell'80% delle scuole ubicate a Roma e provincia non dispone del certificato anti-sisma, il certificato di agibilità/abitabilità manca nell'83,1% delle strutture, il 77,4% delle scuole non dispone del certificato di collaudo statico. Da tempo l'ANP di Roma e Lazio chiede l'intervento delle istituzioni: “Le scuole romane hanno seri problemi legati alla sicurezza e molti disagi. L'emergenza riguarda non solo la manutenzione straordinaria, ma anche quella ordinaria”, evidenzia Mario Rusconi. Ieri il polverone si è alzato sulla materia “scuole chiuse”. Opposizioni all'attacco della disposizione “preventiva” partorita dalla sindaca Raggi, il Codacons schierato sul piede di guerra. “L'ordinanza del Campidoglio sta generando disagi enormi alle famiglie”, ha chiosato l'associazione dei consumatori. “La decisione di chiudere le scuole non ha dato il tempo ai cittadini di organizzarsi, costringendo migliaia di romani a prendere permessi sul lavoro e giorni di ferie allo scopo di accudire i propri figli. Altri hanno dovuto fare ricorso a babysitter con conseguenti spese. E il paradosso è che questa mattina (ieri, ndr) a Roma non sta nemmeno piovendo. L'ordinanza del Campidoglio dimostra tutta l'incapacità dell'amministrazione di far funzionare la città anche in caso di pioggia”. Si replica stamane.

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