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Anpi e Forza Nuova marciano per Desirée, tensione in piazza

I due cortei contrapposti

Silvia Mancinelli
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A dividere gli uomini di Forza Nuova da quelli dell'Anpi non c'erano che poche centinaia di metri. Estrema destra da una parte, antifascisti dall'altra e al centro il presidio delle forze dell'ordine pronto a scongiurare la guerra civile.  Tante le micce accese, stemperate da poliziotti e carabinieri in servizio di ordine pubblico e dagli uomini della Digos che hanno evitato il peggio quando i militanti al seguito di Roberto Fiore e Giuliano Castellino hanno rotto i patti e sfilato in corteo in direzione della loro sede. "Noi non rompiamo le scatole a nessuno, Forza Nuova marcia dove vuole - ha rivendicato Castellino, partito con i suoi dalla sede di San Giovanni -. Perché non possiamo entrare a San Lorenzo? Dove stava la polizia quella notte?".  Scintille anche nel pomeriggio, quando quattro simpatizzanti di destra hanno incrociato alcuni militanti di sinistra. Bloccate dagli agenti, nella borsa avevano una bandiera del movimento. "Noi - ha detto Fiore - siamo disposti a fare le passeggiate della sicurezza con i cittadini per impedire agli spacciatori di tornare. Ci chiediamo da che parte stia la sinistra". Di contro l'Anpi: "La manifestazione di Forza Nuova - ha detto il segretario provinciale, Fabrizio De Sanctis - é una provocazione fascista. Oggi non ci saranno ronde a San Lorenzo: sarebbe uno sfregio per Roma, medaglia d'oro per la Resistenza". Intanto, come detto, nuove tensioni si sono registrate al rientro: i cinquanta di Forza Nuova, che avevano l'autorizzazione per manifestare una sola ora a Porta Maggiore dalle 16 alle 17, invece di andarsene in ordine sparso all'orario concordato, hanno tirato diritto compatti su via di Santa Croce in Gerusalemme passando vicino alle occupazioni di sinistra per arrivare alla loro sede. Tutti con i caschi a coprire i volti, avrebbero aggredito un giornalista fortunatamente solo a parole. Le posizioni di alcuni manifestanti sono ora al vaglio della Digos.

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