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L'ultima di Virginia: "Ora gli agro-asili"

La Raggi: "Scuole verdi per l'infanzia, bimbi a curare l'orto". Altra ideona dopo le pecore tosaerba e le api anti-smog

Fernando M. Magliaro
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Ci sono quelli selvatici che oramai spadroneggiano in aree sempre più centrali, poi quelli addomesticati che il duo delle meraviglie, Raggi-Montanari, avrebbe voluto impiegare, fra le risate generali, per provare a ridurre la crescita irriverente delle piante in parchi e aiuole cittadine. Adesso siamo agli “agroasili”. Che è l'ultima trovata di Virginia Raggi, sindaco di Roma, annunciata ieri durante la visita a Coldiretti.  Rivendersi una seconda volta solo la storiella di pecore e mucche tosaerba poteva non essere sufficiente. Serve il coup de théâtre di una nuova cosa da lanciare. Ecco, allora l'ideona: gli agroasili: un nuovo modello di asilo nidi a contatto con la natura e la terra, anche grazie a laboratori sensoriali. I gabbiani al mare non ci sono più: sempre più facile trovare cibo in città. Basta fare un giro per le strade del centro, dietro il Campidoglio (sui cui tetti i gabbiani nidificano), grazie alla perfetta efficienza del Comune nel raccogliere i rifiuti, restano a disposizione degli aggressivi pennuti sacchi di immondizia dove banchettare. Banchetti divisi senza egoismo con topi e blatte. Poi ci sono i maiali e i cinghiali: quando, con Marino, ne venne avvistata una famiglia all'estrema periferia di Roma, vicino un parco, la notizia rimbalzò ovunque. Con post sulla pagina facebook dei grillini romani... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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