la memoria della discordia
Ecco una via in ricordo di Almirante
Il coraggio di tornare all’identità, come ultimo punto di ripristino utile nel villaggio globale. Tessuto connettivo. Nomi, cognomi, eredità. Tasselli di un mosaico che a Sutri, dov’è sindaco Vittorio Sgarbi, diventano una via. Per il ritorno, la memoria, l’identità urbana. E dopo Petrarca, Croce, Pasolini e altri, anche Almirante «diventa una strada». Come sarebbe dovuto accadere anche a Roma, se solo la sindaca Virginia Raggi e la sua maggioranza a cinque stelle non avessero deciso di rimangiarsi la decisione presa in nome di non meglio chiariti calcoli politici. Un tributo al coraggio quello sgarbiano: celebrare l’eccellenza politica e culturale nazionale, cristallizzandola nel ricordo collettivo e non privato. Sgarbi ospita a Sutri Giorgia Meloni per tributare Almirante. In una sala affollatissima, si evoca lo spirito, per cercare di capire come mai il presente non viva più di genialità paterne. Perché in televisione si parli di Di Maio e non di Petrarca. Eppure senza cultura, non c’è politica, secondo Sgarbi, che fa professione di fede di un Rinascimento per uomini sovrani di se stessi e non replicanti. E su questo, l’identità, che è mostrare sempre lo stesso volto di una gente allo specchio del tempo, è stato centrale nelle “voci” che a Sutri hanno benedetto via Almirante, quella Di Sgarbi e della Meloni, che ha ricordato lo storico segretario missino come uomo integro e patriota, in un Paese in emergenza sovranità. Un uomo necessario per pronunciare la parola Italia. Un ricordo denso di Almirante, che nasce nel concepire l’idea secondo cui «la memoria non può avere omissioni», così come ricorda Giorgia Meloni nel suo intervento. Una solidarietà che porta Vittorio Sgarbi a ribadire la volontà di aprire Fratelli d’Italia a una battaglia per la civiltà italiana, più ampia, che fondi sulla cultura la propria continuità, una maturazione nell’universo sterile della politica take away, che twitta, fino a svenire, il tema del momento, riducendo tutto alla soddisfazione anti-erotica delle masse, da nutrire ogni volta con carne fresca, di odi e miserie di un presente senza trascorso. Tra Meloni e Sgarbi piovono elogi. «Genio necessario», Sgarbi per lei, «statista lucida», lei per il sindaco di Sutri. Corteggiamenti tra due volontà che bruciano idee vitali. Così Almirante diventa Sutri, e Sutri diventa anche Almirante. Ripensare l’Italia, come Patria nuova, cogliendo l’insegnamento di Almirante per essere buoni patrioti anche noi