Salvini vuole il sindaco, pronto il piano della Lega per Roma
Il Carroccio vuole scalzare la Raggi dalla Capitale: "Poteva fare molto di più"
Da quel «buche a Roma non ce ne sono», garbato beau geste nei confronti di Virginia Raggi al tempo della delicata trattativa di governo con i 5 Stelle (allora la punta più avanzata dei pentastellati nelle istituzioni era proprio la sindaca), al «i romani si aspettavano di più, ogni giorno in macchina è un rally», con cui ha chiarito il prossimo obiettivo “epocale” della Lega, il messaggio in codice è passato: Matteo Salvini sta già elaborando il piano Capitale. Il sogno cioè, non più così proibito se i «daje» di incoraggiamento che riceve per strada rappresentano un termometro, di portare un leghista in Campidoglio. Al lavoro sul dossier vi è già il coordinatore regionale e commissario romano Francesco Zicchieri che a Il Tempo ha svelato un passo sostanzioso che sviluppa nella pratica la dichiarazione di intenti del vicepremier: «Entro poche settimane apriremo la sede della Lega di Roma: sarà una vera e propria “casa Lega”, una porta aperta per i romani, un centro di elaborazione comunitario per il rilancio della città». Il giorno dopo il bagno di folla di “Pontina” - il primo raduno regionale che ha visto accorrere a Latina negli ex “giardinetti Mussolini” migliaia di persone per ascoltare Salvini che ha promesso, in questa città così evocativa per la storia della destra, di «riportare l'Italia ad essere una grande potenza» -, la conferma che il Lazio sia il punto più avanzato, quello che certifica la crescita del Carroccio nel Meridione, giunge anche da questa novità: «La sede operativa di Roma è solo un ulteriore passo – illustra Zicchieri -. Servire la gente, troppo spesso abbandonata dall'amministrazione, resta l'imperativo categorico come dimostrano da anni i nostri coordinatori nei Municipi: instancabili». Al centro del progetto vi è la presa d'atto di una situazione amministrativa guardata – come ha dimostrato Salvini stesso, che al ballottaggio contro Giachetti non ha nascosto la preferenza per la Raggi – senza pregiudizio. «Quello di Roma non è “il governo del cambiamento” che i cittadini si aspettavano – continua il deputato -. Virginia Raggi doveva e poteva fare molto di più: nella gestione quotidiana dei problemi, sul capitolo sicurezza, per non parlare del caos trasporti e di intere zone della Capitale costrette a “convivere” con i rifiuti». Insomma, se a novembre dovessero... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI