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I migranti della Diciotti portati in pulmino al confine

Gli eritrei "scappati" da Rocca di Papa accompagnati da quattro operatori del Baobab di Roma a Ventimiglia

Silvia Mancinelli
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Venerdì scorso, mentre a Tor Cervara andava in scena il primo sgombero dell'era Salvini, gli agenti della Digos mettevano a segno un blitz nella tendopoli al Baobab, sulla Tiburtina, portando via 17 eritrei che lì si erano rifugiati dal “Mondo Migliore” a Rocca di Papa. Il doppio di quelli poi identificati negli uffici immigrazione di via Patini sono stati riconosciuti dalla polizia a Ventimiglia, domenica sera, mentre viaggiavano verso Campo Roja, un centro gestito dalla Croce rossa da dove gli immigrati cercano di andare in Francia. I 34 tutti sbarcati dalla Diciotti, gli eritrei che in Italia non vogliono stare, facevano parte di un gruppo ben più cospicuo: 51 persone, tra cui anche nuclei familiari, accompagnati da quattro operatori della Baobab Experience a bordo di un pullman noleggiato presso una nota ditta romana al costo di duemila euro. Soldi raccolti tramite donazioni, ha specificato il coordinatore dell'associazione (già noto per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità, per minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali) per “traghettare” senza autorizzazioni i migranti in fuga. Obiettivo della diaspora, guidata all'insaputa di Prefettura, Questura di Imperia e Comune, sarebbe stato quello di... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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