Sit-in al Gianicolo
"Ridateci Carotti, primario salva cuore". Genitori dei bimbi cardiopatici al Bambino Gesù
"Ridateci il primario che ha salvato i nostri figli". Striscioni ma niente rumore. Stamattina al Gianicolo la manifestazione dei genitori dei bambini cardiopatici in cura al Bambino Gesù per contestare la decisione relativa al cardiochiurgo di fama internazionale Adriano Carotti, che non sarà più primario del reparto di cardiochirurgia dell’ospedale, ma potrà coordinare l’equipe di trapianti cuore-polmoni. Le famiglie contestano tale decisione dell'ospedale pediatrico perché spiegano: "Non vogliamo perdere un primario di cardiochirurgia così geniale che ha operato con successo bambini dichiarati inoperabili - dice Alessandra Baldini, presidente dell’associazione no profit "Cuori Coraggiosi", costituita da circa 200 genitori di piccoli cardiopatici, seguiti presso il Bambino Gesù. "Come primario aveva un potere decisionale sugli interventi. Per questo poteva operare anche bambini dichiarati inoperabili da altri cardiochirurghi (anche molto bravi), bambini che si sono salvati solo grazie alla sua decisione». L’associazione ci tiene a precisare che «la nostra posizione è a supporto del Bambino Gesù, non a caso gli abbiamo affidato la vita di quanto abbiamo di più caro:–la vita dei nostri figli ma - continua a spiegare Alessandra - chiediamo che il dottore Carotti riprenda il suo posto da primario e con esso il potere decisionale che gli spetta. Dove molti medici si sono arresi davanti alla gravità della patologia, lui ha invece osato e con successo!". Nell'ambito di una riorganizzazione dell'ospedale a Carotti è stata invece affidata una nuova Unità di Funzione dedicata in particolare alla chirurgia ricostruttiva della valvola aortica e della tricuspide, alla chirurgia delle cardiopatie congenite associate ad anomalie tracheali, al trapianto polmonare e all’atresia polmonare con difetto interventricolare. Una riorganizzazione che non penalizzerebbe il cardiochirurgo, secondo la presidente Mariella Enoc, la quale ha incontrato già una volta i genitori rassicurandoli del fatto che la nuova organizzazione consentirà a Carotti di esprimere al meglio le sue capacità chirurgiche e di formare e far crescere le nuove generazioni di specialisti.