Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Raid e aggressioni, cinghiali padroni dalla Cassia a Spinaceto

Cinghiali a Spinaceto (foto da Twitter)

Davide Di Santo
  • a
  • a
  • a

La maggior parte dei romani è già rientrata dalle fiere ma in alcune zone della Capitale i "padroni" restano loro: i cinghiali. Le ultime segnalazioni, documentate dai residenti con video e foto sui social,  riportano nuove scorribande nei pressi della Tomba di Nerone, sulla Cassia. Una colonia ben nota a chi frequenta quella zona.  Non solo a nord, avvistamenti e aggressioni si segnalano anche a Spinaceto dove un residente è stato aggredito da una famiglia di cinghiali in via Nicola Stame, vicino alla Pontina, mentre portava a spasso il cane. L'uomo ha riportato una spalla lussata e diverse escoriazioni per un totale di dieci giorni di prognosi. "Il video e le foto che circolano tra i residenti e frequentatori dei parchi di Spinaceto, nella periferia sud ovest di Roma, non lasciano spazio a interpretazioni: i cinghiali ormai pascolano indisturbati nelle aree verdi dei quartieri della Capitale e caricano persone e cani mettendo a repentaglio la vita di tanti, oltre a provocare danni per migliaia di euro ad agricoltori e allevatori", dichiara in una nota Fabrizio Santori, dirigente romano della Lega Salvini. "L'allarme cinghiali era già scattato ad agosto ma nessuno aveva risposto agli appelli dei cittadini. Ora le aggressioni sono aumentate e se ne contano almeno dieci solo nell'ultimo mese. Per questi motivi molte famiglie hanno deciso di non frequentare più con i loro figli o i loro cani i parchi della zona. Siamo certi che gli ungulati provengo dai parchi protetti di Castel Porziano e di Decima Malafede. Per questo sul tema dell'invasione dei cinghiali e sui loro potenziali pericoli puntiamo il dito contro il gravissimo immobilismo della Regione Lazio, che ha il pieno controllo delle riserve naturali del territorio così come peraltro dimostrato dalla mancata applicazione della Direttiva per l'individuazione dei criteri di attuazione dei prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici. Ad oggi non abbiamo neanche contezza sull'indagine che la Procura di Roma, dopo l'incidente che in via dell'Inviolatella Borghese a Roma nord nel marzo del 2017 costò la vita ad un 49enne, aveva deciso di aprire per capire se da parte degli enti gestori dei parchi ci siano state delle negligenze. A questo punto rivolgiamo un nuovo appello al Corpo Forestale dei Carabinieri e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti affinchè si ponga fine a questa invasione che coinvolge anche altri parchi come quello di Vejo, Caffarella, Pineto, il Parco degli Acquedotti e Villa Ada, la riserva Naturale dell'Insugherata, Villa Pamphilj così come il Litorale romano" conclude Santori.

Dai blog