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Giù il tetto di S. Giuseppe dei Falegnami

L' edificio del '600 ormai utilizzato solo per le nozze. Nel tempio opere artistiche di valore. La Procura ha aperto un' inchiesta

Silvia Mancinelli
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Se il diavolo ci abbia messo lo zampino, non è certo. Ma la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, in piedi dal 1600 nel cuore di Roma, è crollata «per il cedimento di un tirante» a nemmeno un anno dalla nomina a rettore del vescovo Daniele Libanori, esorcista di fama mondiale. Il crollo del soffitto a cassettoni lo ha sorpreso nel modo più vigliacco, mentre stava riposando alle 14,55 di ieri. Un boato fortissimo, che non ha avuto conseguenze tragiche grazie alla chiusura al pubblico. La Procura ha aperto un' inchiesta e, in attesa dell' informativa dei vigili del fuoco, non si esclude che il reato possa essere "crollo colposo". La chiesa, dove il vescovo riceveva moltissime persone per gli esercizi spirituali, era stata già chiusa al pubblico proprio per problemi di stabilità e apriva le sue porte solo per i matrimoni, l'ultimo celebrato a luglio, mentre i prossimi spostati nella vicina basilica di San Marco Evangelista- ci sarebbero stati domani e domenica. Sicuramente una tragedia sfiorata, dunque, anche grazie all'intervento immediato dei vigili urbani che hanno allontanato i turisti, già in fuga dopo il boato... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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