Lui morto sul letto, lei in stato di choc: giallo nella casa di vacanza di una coppia di romani
I due anziani trovati dai carabinieri. L'uomo ha segni di strangolamento
Giallo nelle Marche con protagonisti due romani. Stamattina intorno alle 10 i pompieri di Cagli sono entrati da una finestra di una casa di Frontone (Pesaro e Urbino) per verificare le condizioni di una coppia di anziani residenti a Roma, che in questi giorni erano in vacanza nella casa di famiglia. A lanciare l'allarme erano stati i parenti, perché i due non rispondevano da tempo alle loro sollecitazioni. Una volta entrati in casa, che appariva perfettamente chiusa dall'interno, i vigili del fuoco hanno trovato il marito di 85 anni, supino sul letto senza vita e la moglie 80enne seduta a terra sotto una finestra in stato confusionale. Aggiornamento dell'11 agosto 2018 - Ci sono pochi dubbi sulla morte di Ugo Ascani, 85 anni, originario di Cagli (Pesaro-Urbino) e residente a Roma, il cui corpo senza vita è stato ritrovato nel letto della seconda casa di famiglia in una frazione di Frontone. Secondo quanto si è appreso al termine dell'autopsia, la morte sarebbe compatibile con il soffocamento provocato da un cavo, molto probabilmente quello del caricabatteria del cellulare, che è stato ritrovato all'interno della camera. Della morte dell'uomo è accusata la moglie, Maddalena Agostini, 80 anni, che i vigili del fuoco hanno trovato vicino al corpo del marito, in stato di choc. È stata soccorsa dal 118, trasferita all'ospedale di Pergola, dove i medici l'hanno salvata da un'overdose di farmaci e, successivamente, trasferita nel reparto di psichiatria del nosocomio di Urbino, dove già ieri sera è stata ascoltata dal pm Irene Lilliu. Al magistrato, però, la donna ha negato di essere stata lei a uccidere il marito: un soffocamento lento, che da quanto è emerso dall'autopsia, sarebbe durato una decina di minuti. «Volevamo suicidarci insieme», ha ripetuto al pm Lilliu l'anziana donna, che comparirà davanti al gip per l'udienza di convalida del fermo. Per lei l'accusa è di omicidio volontario. Oltre i primi esiti dell'autopsia e il caricabatterie che sarebbe servito per stringere al collo l'uomo e ucciderlo, nelle mani degli inquirenti c'è anche un biglietto ritrovato sopra un comodino, vicino al letto: «Perdonateci, ma non ce la facciamo più. Vi salutiamo tutti da lassù. Non sopportiamo più questa situazione, chiediamo scusa a tutti, addio». Un messaggio che farebbe propendere per un omicidio-suicidio, che non si sarebbe completato forse perché i soccorsi per la donna sono arrivati velocemente. Ugo Ascani era da tempo malato di Alzheimer e, insieme a sua moglie, stava trascorrendo un periodo di vacanza nella loro casa in località Ca' d'Eusepio. È stato il marito della loro figlia a dare l'allarme, perché i due non davano cenni di risposta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno dovuto forzare una finestra per entrare nell'abitazione. Una volta dentro, hanno trovato in camera da letto l'uomo, ormai senza vita, e la moglie, poco distante, accovacciata e in stato confusionale.