le carte dell'inchiesta

Stadio, spunta pure il premier Conte

Valeria Di Corrado e Andrea Ossino

La costruzione del tempio dell'As Roma era solo il primo tassello di un puzzle imprenditoriale che avrebbe permesso a Luca Parnasi di diventare l’«uomo de- gli stadi italiani», lo «stadium man». Una preziosa referenza utile per attirare su di sè una pioggia di investimenti milionari da parte delle altre società calcistiche, fino a conquistare un ruolo di leadership nel settore. Una medaglia guadagnata sul campo scivoloso di autorizzazioni, permessi e nulla osta, ottenuti superando il fuoco incrociato degli enti locali. Per questo motivo per l'imprenditore romano era fondamentale arrivare alla posa della prima pietra dell'impianto di Tor di Valle. A costo di finanziare tutti i partiti politici; promettere favori, assunzioni e consulenze; stringe- re rapporti con i vertici istituzionali, fino ad arrivare all'attuale premier Giuseppe Conte. È ciò che emerge dall'indagine «Rinascimento» dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma, coordinati dai pm capitolini Paolo Ielo e Barbara Zuin. TUTTI GLI STADI DI PARNASI L'11 aprile Parnasi è... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI