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Bomba sullo stadio della Roma, Lanzalone si dimette da Acea

Il sindaco di Roma Virginia Raggi

Il passo indietro arriva dopo la richiesta del vicepremier Di Maio

Carlo Antini
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Il giorno dopo gli arresti nati dall'inchiesta sullo stadio della Roma che scatenano una nuova bufera corruzione sulla Capitale, l'avvocato Luca Lanzalone, finito ai domiciliari, si dimette da presidente Acea, mentre la sindaca Virginia Raggi passa al contrattacco: "Il Comune è parte lesa, pronti a querele". Intanto dal carcere di San Vittore, a Milano, dove è detenuto da ieri, il costruttore Luca Parnasi fa sapere tramite i suoi legali: "Ho lavorato con i miei collaboratori per anni, solo per realizzare un progetto. Non ho mai commesso reati". Mentre l'inchiesta va avanti, il ministero dei Beni culturali dispone un'indagine interna "volta a verificare - si legge in una nota - la linearità dell'azione di competenza degli organi periferici deputati alla tutela degli specifici interessi pubblici governati da questa amministrazione". Domani si terranno tra Roma e Milano gli interrogatori di garanzia ai nove arrestati e Parnasi sarebbe intenzionato a non rispondere, almeno per ora. I nove sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata, corruzione, traffico di influenze, frode fiscale, finanziamento illecito. Oltre a Parnasi, considerato il capo della presunta associazione criminale, sono in cella cinque suoi stretti collaboratori e ai domiciliari Michele Civita, consigliere regionale ed ex assessore nelle giunte Zingaretti prima alla Provincia e poi alla Regione e Adriano Palozzi, di Forza Italia, vicepresidente del Consiglio Regionale. Il nodo della "corruzione sistemica", come la definiscono gli inquirenti, messa in atto da Parnasi a Roma, passa però per Luca Lanzalone, il legale incaricato dalla giunta Raggi di seguire la trattativa sullo stadio, e diventa di fatto uno dei più stretti collaboratori di Parnasi: i due, scrive la gip Maria Paola Tomaselli nell'ordinanza, "procedono all'unisono elaborando insieme strategie che attengono al progetto".  L'avvocato di Genova, scelto dai 5 stelle per risolvere la "grana" stadio, riceve da Parnasi promessa di incarichi del valore di circa 100 mila euro. La stretta collaborazione, lo fa diventare "un soggetto indispensabile per realizzare i progetti" del costruttore, scrive ancora la gip, tanto che lo stesso Parnasi soprannomina Lanzalone "Mr Wolf", citando il personaggio che risolve tutti i problemi nel film "Pulp Fiction". L'indagine nasce da una prosecuzione di quella sulla corruzione di Raffaele Marra, ex collaboratore della sindaca Raggi, non coinvolta dal procedimento. Di lì gli inquirenti sono partiti con intercettazioni e verifiche sulla procedura per il progetto dello stadio che hanno fatto emergere ipotesi di reato tutte riferite al 2017.

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