LE INDAGINI
Ucciso nello studio medico, il vigilante torna libero
Torna in libertà dopo aver trascorso 4 giorni in carcere Fabian Manzo, la guardia giurata di 40 anni accusata di aver ucciso con un colpo di pistola partito per sbaglio Gaetano Randazzo, 68 anni, in uno studio medico di viale Palmiro Togliatti, a Roma, mentre mostrava l'arma al suo dottore. A deciderlo il gip Tamara De Amicis, che ha respinto la richiesta degli arresti domiciliari sollecitata dalla Procura. L'uomo rimane indagato per omicidio colposo. Poco fa si è concluso l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari e il sostituto procuratore Pierluigi Cipolla. Il vigilantes si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dice di essere ancora sotto shock e si è riservato, d'accordo con il suo legale, l'avvocato Luca Pallotta, di rispondere alle domande dei giudicinei prossimi giorni. "Da quando è successa la tragedia, ho impressa costantemente nella mente l'immagine di quel povero uomo che si accascia a terra". Manzo non ha saputo spiegare come mai l'arma non avesse la sicura, né perché avesse il colpo in canna. L'anziano, secondo i primi rilievi dei carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci, è stato raggiunto dal proiettile che, dopo aver attraversato la parete di cartongesso che separava lo studio del medico dalla sala d'attesa, gli ha trapassato il torace. Il dottore ha riferito agli inquirenti che, vedendo la pistola "puntata" verso di lui, preoccupato, aveva consigliato alla guardia giurata di direzionarla da un'altra parte. Lui l'ha girata verso il muro, al di là del quale c'era la vittima, che mai avrebbe immaginato, mentre si recava dal medico, di andare a un appuntamento con la morte.