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Domenica si vota. Nuovo test per Raggi e Zingaretti

Nei Municipi III e VIII di Roma e in 47 Comuni del Lazio. Ecco dove rischiano M5S e Pd

Daniele Di Mario
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Sono 47 i Comuni del Lazio che andranno al voto domenica prossima per eleggere sindaco e Consiglio comunale. La tornata elettorale non riguarderà infatti soltanto i Municipi III e VIII di Roma Capitale, ma anche importanti città della Regione, come Viterbo - unico capoluogo di provincia chiamato alle urne - Aprilia, Pomezia, Anzio e Velletri. Domenica si vota dalle 7 di mattina alle 23. L'eventuale turno di ballottaggio, per i Comuni superiori ai 15mila abitanti, è invece previsto due settimane dopo, il 24 giugno. Il Comune più piccolo al voto è Varco Sabino - appena 210 abitanti in provincia di Rieti - il più grande è Aprilia, 66.979 abitanti. A poco più di tre mesi dalle elezioni politiche e regionali dello scorso 4 marzo, queste amministrative costituiscono un primo importante test tanto per Nicola Zingaretti, confermato governatore del Lazio, tanto per i partiti, chiamati a confermare o migliorare i risultati ottenuti appena novanta giorni fa. Senza dimenticare, naturalmente, Virginia Raggi: la sindaca di Roma, incassato il successo nel novembre scorso della fedelissima Giuliana Di Pillo a Ostia, è chiamata a un nuovo importante esame. Il voto nei Municipio III e VIII - entrambi amministrati dal M5S e tornati anticipatamente alle urne per la sfiducia ai minisindaci Roberta Capoccioni (ricandidata) e Paolo Pace (passato con FdI) per insanabili tensioni all'interno del gruppo consiliare pentastellato - finisce inevitabilmente per rappresentare un'elezioni di mid-term per la sindaca, impegnata in questi ultimi giorni di campagna elettorale a promuovere i risultati raggiunti dalla propria amministrazione. Così ieri la Raggi prima ha visitato un centro anziani in VIII Municipio, quindi ha rimarcato di aver restituito 25 ettari di parco in III Municipio. Senza dimenticare la massiccia operazione di rifacimento del manto stradale nei due Municipi al voto. Sono oltre trecentomila gli elettori complessivamente chiamati a esprimersi per i Municipi VIII e III (Garbatella e Montesacro) dopo la caduta delle amministrazioni a guida M5S, che due anni fa avevano trionfato in concomitanza con le elezioni comunali che incoronarono la Raggi. Una tornata elettorale già da molti considerata un mini test per la giunta grillina, che a due anni dalle amministrative nella Capitale dovrà dimostrare se è in grado di replicare il successo elettorale del 2016. Nel III Municipio, roccaforte dell'ala lombardiana, cerca la riconferma l'ex presidente Roberta Capoccioni, sfiduciata a febbraio scorso dopo aver perso la maggioranza e poi delegata dalla Raggi sul territorio fino alle nuove elezioni. A sfidarla per il centrosinistra l'ex assessore della giunta Marino Giovanni Caudo; per il centrodestra l'ex vicequestore Francesco Maria Bova, espressione della Lega e sostenuto da FI e FdI. Ma gli occhi sono puntati anche sulla performance dei grillini nell'VIII Municipio, dove l'ex presidente Paolo Pace si dimise a marzo 2017, dopo soli nove mesi dall'elezione, a causa di dissidi interni alla sua maggioranza. Pace è successivamente passato nelle fila di FdI. In corsa ora con il M5S per riconquistare la guida di Garbatella c'è Enrico Lupardini, già consigliere municipale e acerrimo rivale di Pace. Il centrosinistra schiera Amedeo Ciaccheri (come Caudo espressione della sinistra di Massimiliano Smeriglio, che alle primarie ha sbaragliato il candidato del Pd Enzo Foschi). Il centrodestra si presenta unito attorno a Simone Foglio. Gli altri candidati sono Rita Chiavoni (Potere al Popolo), Massimiliano Pugliese (CasaPound), il civico Valerio Canciulli, Guido Pianeselli (Popolo della famiglia) e Lorenzo Lang (Partito comunista). In provincia di Roma sono invece oltre 500mila i cittadini chiamati alle urne. Occhi puntati sulla tenuta del MoVimento 5 Stelle e del Pd. I pentastellati rischiano a Pomezia, dove Fabio Fucci, cacciato per aver messo in discussione il vincolo dei due mandati, si ricandida (con ottime probabilità di andare al ballottaggio contro il candidato di centrodestra Pietro Matarese) con una propria lista civica. Il Pd punta su Stefano Mengozzi, che si gioca l'accesso al secondo turno proprio con Fucci. Il M5S parte poi sfavorito a Velletri e a Fiumicino. Nel Comune veliterno i pentastellati scandidato Paolo Trenta, fratello di Elisabetta neoministro alla Difesa del governo giallo-verde guidato da Conte. Giorgio Greci, candidato sindaco civico sostenuto da FdI, Lega e altre sette liste, è favorito per l'accesso al ballottaggio nonostante la spaccatura nel centrodestra per la candidatura dell'avvocato Alessandro Priori sostenuto da FI. Il Pd, che ha governato Velletri per dieci anni con Fausto Servadio, schiera l'ex assessore all'Urbanistica Orlando Pocci con l'obiettivo di accedere al secondo turno. A Fiumicino il centrosinistra ricandida il sindaco Pd uscente Esterino Montino che cerca il bis appoggiato da otto liste. Il centrodestra si presenta anche qui diviso: da una parte Mario Baccini (sostenuto da FI, Epi e altre sei liste: oggi con lui il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani), dall'atrla William De Vecchi, neosenatore della Lega supportato da Carroccio e FdI e per il quale si è scomodato Matteo Salvini in persona, autore per ben due volte di un vero bagno di golla a Fiumicino. I grillini puntano su Fabiola Velli. Ad Anzio, invece, si profila un ballottaggio tra Candido De Angelis (per dieci anni sindaco e ricandidato primo cittadino per il centrodestra dopo due lustri di amministrazione Bruschini) e la pentastellata Rita Pollastrini, che può contare anche sulla candidatura di disturbo del campo del centrodestra dell'ex assessore Roberta Cafà. In una campagna elettorale avvelenata da mesi di polemiche su presunte infiltrazioni malavitose e richieste di commissioni d'accesso non sfociate in alcuna determinazione da parte del Viminale, il centrosinistra si presenta spaccato. Il Pd candida il giornalista Giovanni Del Giaccio, LeU Luca Brignone e Rifondazione Comunista Umberto Spallotta. Completano il quadro Manuela D'Alterio (CasaPound) e i civici Raffaele Madonna (Il sole per le periferie) e Roberto Palomba. A rischiare - e tanto - è il Pd, competitivo a Santa Marinella col «rieccolo» Pietro Tidei (se la vedrà con mlta probabilità al ballottaggio contro Achille Ricci sostenuto da FI e Lega), ma attardato, come detto, ad Anzio, Pomezia, Velletri. I Dem rischiano grosso anche a Viterbo: il sindaco uscente Michelini non è stato ricandidato. Al suo posto la vice Luisa Ciambella, vicina a Giuseppe Fioroni, che se la dovrà vedere col centodestra unito che schiera il forzista Giovanni Arena e col candidato M5S Massimo Erbetti. Infine due curiosità. Tra i Comuni al voto ci sono Affile a Sacrofano. Nel primo si ricandida Ercole Viri, primo cittadini finito nell'occhio del ciclone per il mausoleo a Graziani. Sacrofano, Comune di residenza di Massimo Carminati, torna al voto dopo il ciclone «Mafia Capitale». Il sindaco uscente Tommaso Luzzi si ricandida contro la funzionaria del Viminale Patrizia Nicolini.

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