Il caso

Il pronipote di Pirandello contro CasaPound

Sig. Val.

Il pronipote del drammaturgo e premio Nobel per la Letteratura Luigi Pirandello, Giovanni, è andato su tutte le furie quando ha visto spuntare in alcuni manifesti, sulla fotografia del bisnonno, la tartaruga frecciata di CasaPound. I manifesti, affissi per le strade di Roma, pubblicizzavano un incontro presso la sede del partito per presentare un libro di Ada Fichera intitolato: "Luigi Pirandello. Una biografia politica". L’associazione tra il partito di estrema destra e il suo avo non è stata digerita da Giovanni, che ha diffidato "il partito politico CasaPound dall’utilizzo dell’immagine di Luigi Pirandello per pubblicizzare e promuovere qualsiasi tipo di evento o manifestazione che organizza e promuove". Lo spauracchio, insomma, è che qualcuno possa associare la figura del celebre autore al mondo dell’estrema destra e al Fascismo più in particolare. "Riteniamo - ha spiegato il discendente di Pirandello a Il Fatto Quotidiano - di doverne preservare l’immagine e il pensiero di fronte a qualunque tipo di strumentalizzazione politica. L’adesione del premio Nobel al Partito Nazionale Fascista, infatti, può essere compresa solo nel contesto culturale in cui si verificò e non si spiega, comunque, in ragione dell’assenso dell’autore a idee di estrema destra". L’adesione di Pirandello al PnF e il pensiero politico di Pirandello sembra però dettata da una precisa volontà dell’autore, che non ha mai celato le sue simpatie per la figura di Benito Mussolini Il 19 settembre del 1924, L’Impero pubblicava la richiesta di adesione al partito inviata da Pirandello in prima persona al Duce, in cui si legge: "Eccellenza, sento che per me questo è il momento più propizio di dichiarare una fede nutrita e servita sempre in silenzio. Se l’E. V. mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregierò come massimo onore tenervi il posto del più umile e obbediente gregario. Con devozione intera". La storia è storia. Prendersela con CasaPound per così poco sembra piuttosto eccessivo.