la precisazione
"Serafino Cordaro non era un boss"
Riceviamo e pubblichiamo: "In qualità di legale dei signori Danilo Cordaro, Emilia Cordaro e Roberto Cordaro, in loro nome e loro conto, trasmetto alcune precisazioni in riferimento all'articolo pubblicato in data 24 aprile 2018 sul Quotidiano "Il Tempo" alla pagina 18 ed intitolato All'ombra del Cupolone spadroneggiano 93 clan, più dettagliatamente con riguardo al paragrafo intitolato Tatuaggi e gigantografie a firma Antonio Sbraga, si sottolinea e ribadisce fortemente che il signor Serafino Cordaro, padre del mio assistito, signor Danilo Cordaro, non era un boss come scritto nel pezzo. Serafino Cordaro è infatti stato brutalmente ucciso a causa di un regolamento trasversale di conti, nel bar di cui era titolare, mentre stava svolgendo umilmente la propria attività lavorativa". (Avvocato Vittorio Mennella)