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Armi, soldi e gioielli: la bella vita nel campo rom

Maxi operazione in via Candoni tra i 120 moduli abitativi dei nomadi. Sequestrate 4 auto, scoperte mazze e orologi d'oro. Denunciate 28 persone

Silvia Mancinelli e Valeria Di Corrado
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In un campo nomadi si può nascondere di tutto. Pistole, fucili ad aria compressa, katane, mazze, bastoni e tirapugni, per citare alcune delle armi sequestrate ieri mattina, addirittura cinque divise del personale di Aeroporti di Roma, utili magari a camuffarsi tra i dipendenti per compiere furti nei magazzini. E poi decine di macchine senza assicurazione, quattro quelle sequestrate, e perfino un bar abusivo, a servire i residenti dell'insediamento. È scattata all'alba la perquisizione più imponente degli ultimi tempi nel «villaggio della solidarietà» di via Luigi Candoni, in zona Magliana. A coordinarla il sostituto procuratore Michele Nardi, che ha aperto un fascicolo per attentato ai trasporti dopo i due autobus scelti come tiro al bersaglio solo nell'ultimo mese all'ingresso della rimessa a due passi: l'Atac già divorata dagli incendi che le hanno regalato notorietà internazionale, paga la vicinanza del deposito all'insediamento con lanci di sassi e piombini puntualmente diretti ai finestrini poi in frantumi. Ben 400 gli agenti della Polizia Locale a caccia di armi insieme ai carabinieri della stazione Torrino e alle unità cinofile dell'Arma e della Forestale. Proprio i cani lì «in missione» si sono letteralmente rifiutati di entrare, tanto forte il cattivo odore nella zona... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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