il processo milanese
Raggi in Tribunale contro "Chi": "Mi ha marchiata come donna infedele"
È un’udienza che tocca aspetti molto intimi della sua vita privata quella che vede Virginia Raggi parte offesa nel processo milanese in cui ha querelato la giornalista del settimanale "Chi" Giulia Cerasoli e il suo direttore Alfonso Signorini per averle attribuito una relazione con Daniele Frongia, attuale assessore allo Sport del Comune di Roma da lei guidato. "La forza di questa notizia falsa diffusa durante la campagna elettorale è stata una marea, mi ha travolta. Una notizia che era un’invenzione pura, non sono mai stata nè fidanzata, nè amante, nè ho mai avuto una relazione intima o affettiva con lui, cosa che l’articolo dà per scontato. Quello che più mi ha lasciata basita e fatto stare male è essere accusata di avere favorito un mio amante. Da quel momento in poi, dopo che la notizia è stata ripresa da tutti i siti e dai giornali, mi è stato assegnato lo stigma di donna infedele e mi attribuivano dei flirt con tutti gli uomini del movimento. Ricorda di essere stata definita addirittura "Messalina" in un articolo su un quotidiano". Il 12 maggio del 2016, nella sua rubrica su "Chi", la giornalista scriveva: "Pare che la candidata a sindaco di Roma Virginia Raggi si stia separando dal marito e che frequenti assiduamente il collega ed ex consigliere M5S in Campidoglio Daniele Frongia. Niente di strano, se non fosse che Frongia avrebbe come obiettivo quello di diventare vicesindaco in caso di vittoria della fidanzata Raggi". Durante la sua testimonianza, Raggi ha ammesso che quello era un momento molto complicato nella sua relazione col marito Andrea Severini: "In quel periodo, io e lui vivevamo un periodo molto duro. Non essendo in grado di ricostruire nell’immediatezza la relazione, ci siamo allontanati, per non farci ancora più male, ma era una separazione finalizzata a ricostruire, non a chiudere". "Anche se eravamo in case diverse - ha spiegato il sindaco - facevamo colazione e cenavamo insieme, anche perché avevamo nostro figlio. Era una situazione liquida che si è iniziata a risolvere all’inizio dell’autunno del 2016 quando abbiamo cominciato a riavvicinarci e poi siamo tornati a convivere. Della nostra crisi lo sapevano in pochi, tra cui anche Frongia che avevo conosciuto nel 2012 e col quale abbiamo cominciato a lavorare insieme al progetto politico. In quel momento lui non era in corsa per diventare vicesindaco. La notizia è uscita in un momento molto delicato in cui per la prima volta una donna di un movimento antitetico a tutti i partiti cerca di fare una campagna elettorale fondata sui contenuti, cerca di superare tutti gli stereotipi ed entra nel mirino a causa di questo articolo che apre una valanga di insinuazioni e allusioni". Dopo il primo cittadino, è stato sentito come testimone anche il marito Andrea Severini: "Quando è uscito l’articolo, ho subito mandato dei messaggi a Virginia e a Daniele per chiedergli se dicesse la verità. Avevo paura che mio figlio venisse a sapere di questa cosa". Infine, anche Daniele Frongia è comparso sul banco dei testimoni: "Io e Virginia non abbiamo mai avuto una relazione, solo un rapporto di carattere professionale. Quell’articolo mi ha toccato profondamente perché ho cercato di costruire tutta la mia carriera sul merito e mi sono sentito dire di aver voluto usare una relazione inesistente per raggiungere un obbiettivo personale". Il processo è stato aggiornato al 19 luglio.